JORGE MARTIN 10: Martinator è ritornato, specie in gara. Uno dopo l’altro, martella giri veloci. Nel sabato ha dovuto subire l’attacco di Marquez ma la domenica è stato inattaccabile. Se i distacchi sono stati contenuti, non ha mai dato la sensazione di poter mollare l’osso portoghese. Un fine settimana che oltre a regalargli la vittoria gli ha portato la leadership in campionato. Lepre!
ENEA BASTIANINI 8,5: Vista la pole position era lecito aspettarsi qualcosina di più dall’italiano. La Sprint Race è stata pregiudicata da un errore alla partenza mentre in gara si è dovuto arrendere alla velocità di Martin. La trasferta portoghese, però, ci regala il ritorno di un bel polso, a mio avviso il migliore degli italiani. In classifica generale è il primo degli ufficiali desmodromici. Forza!
PEDRO ACOSTA 9,5: Un diamante, di quelli destinati a luccicare nell’olimpo per sempre. Alla sua seconda gara nella top class, il diciannovenne di Mazzaròn mostra una guida bella da vedere ed efficace tra i cordoli. Con il campione del mondo, in sella ad una moto tutta da scoprire e ancora non all’altezza della Ducati, gioca come fa il gatto con il topo. Topolino che viene divorato inesorabilmente nelle battute finali. Il problema tecnico di Vinales, infine, gli regala la gioia del podio. Fenomeno!
BRAD BINDER 7: Scivolato nella Sprint Race, miracolato (grazie allo scontro Marquez/Bagnaia e al cambio dell’Aprilia) in gara. Il sudafricano, così, diventa il primo inseguitore in classifica. L’impressione, però, è che a breve non sarà più il pilota di punta del gruppo KTM. Deo gratias!
MAVERICK VINALES 8: Velocissimo il sabato, sfortunatissimo la domenica. Lo spagnolo sembra un altro pilota da quello abulico dell’anno scorso. I problemi al cambio che l’hanno costretto al ritiro nulla tolgono a quanto di buono fatto nel week end. Forza!
PECCO BAGNAIA 4: Un errore gli sottrae la vittoria nella Sprint Race. In gara una resistenza inutile ad un sorpasso manda per ghiaia lui e un incolpevole Marquez. Era consapevole di essere più lento dell’avversario. Il campione del mondo in carica ha mostrato di soffrire troppo la pressione degli avversari. Guida la migliore moto, è il prediletto della squadra ufficiale, è il beniamino dei cronisti ma gli manca qualcosa…Forse sbaglio, ma è come se volesse dimostrare che vince non perché guida la moto migliore degli ultimi anni…Non perché una Michelin ha smesso di fare la Michelin proprio nell’ultima gara della stagione…Il passato è passato e ad attenderlo c’è il presente. Un presente fatto di Martin che ha già preso il largo in classifica, di un compagno di squadra non più oggetto di sfortuna e di uno dato per bollito che guida con un braccio piegato. Un tris che lo ha spinto al doppio errore del fine settimana. Sono convinto che Pecco si rifarà già alla prossima gara. Nel frattempo: mannaggia mannaggia!
MARC MARQUEZ 8: Il sabato ha dimostrato cosa significa essere un fuoriclasse. La sua moto è lontana parente di quella di Martin, Bagnaia e Bastianini eppure…E’ lì che se la gioca, si diverte e ci diverte (tranne qualche disagiato vittima di biscotti avariati). La domenica se da un lato si è arreso all’arrembante Acosta, dall’altro ha tentato di piegare il numero 1 sulla carena. Entrambi, però, si sono piegati sull’asfalto. Questo è un anno di transizione ma, ad oggi, è un dolce transigere. Vamos!
INCIDENTE MARQUEZ/BAGNAIA: Mancano 3 giri al termine e Marquez infila Bagnaia. Quest’ultimo, però, resiste e la frittata è fatta. Siamo di fronte ad un incidente di gara. C’è, a mio avviso, un concorso di colpa dove Bagnaia è responsabile al 60%. Come detto è autore di una resistenza inutile. Era consapevole che Marquez era più veloce di lui e che, tempo poche curve, l’avrebbe sorpassato. La loro esperienza, certo, doveva emergere e fare la differenza ma ha ragione Marquez quando dice che Pecco è stato troppo ottimista. Scommetto che entrambi avrebbero gestito la situazione diversamente se al posto dell’altro vi fosse stato un pilota diverso.
DUCATI: Altra dimensione.
APRILIA: Dimensione veloce da affilare.
KTM: A breve nell’altra dimensione.
YAMAHA: Dimensione lontana.
HONDA: Dimensione lenta.
Fonte foto: pagina Facebook MotoGp.
