JORGE MARTIN 10: La prima tappa austriaca è lo scenario di una favola per il giovane spagnolo del Team Pramac Racing. Il ducatista è stato, praticamente, sempre il punto di riferimento sia in qualifica sia in gara. Quando il campione del mondo ha provato ad insidiarlo, non solo ha chiuso ogni porta ma ha addirittura allungato. Jorge dimostra, poi, che la Desmosedici può andare forte non solo sul dritto ma anche in percorrenza di curva. Dal dolore di 4 mesi fa dopo l’infortunio di Portimao al sorriso di questo fine settimana; un bell’epilogo. Bravissimo!
JOAR MIR 9: A mettere di buon umore e, soprattutto, a rendere più competitivo il numero 1 è bastato l’holeshot. Un dispositivo quasi “magico” che ha permesso a Joan di partire quinto e far sua la piazza d’onore su un circuito non proprio favorevole al 4 cilindri in linea della sua Suzuki. Un passo in avanti importante che permetterà allo spagnolo di essere di nuovo della partita che conta. Adelante!
FABIO QUARTARARO 8,5: Chiudere sul podio e addirittura allungare in classifica al termine di una prova su una pista ostica, significa che è l’anno buono. Il francese ha mostrato una maturità nella lettura della gara che evidenzia una crescita ulteriore. 16 punti che valgono doppio se si considera che chi poteva approfittarne o è andato per ghiaia o ha sbagliato la scelta delle gomme. Ottimo!
BRAD BINDER 7,5: La sua è la prima Ktm al traguardo anche se lontana dal punto di vista cronometrico. Il sudafricano bissa il risultato ottenuto l’anno scorso ma questa volta la medaglia di legno, sinceramente, ha un sapore meno dolce poiché frutto più degli errori altrui che dei meriti propri. Bene ma non tanto!
TAKAAKI NAKAGAMI 7: Il giapponese perde la sfida con Binder ma vince il derby dell’ala dorata. Un bottino, tutto sommato, dignitoso per chi non è tenuto a fare il fenomeno. Benino!
JOHANN ZARCO 5: E’ sportivo nell’applaudire il teammate sotto al podio ma, sportivamente parlando, la sua è stata una prestazione non all’altezza delle aspettative. Il francese sembra aver smarrito la grinta che lo esaltava ad inizio stagione. Sveglia!
MARC MARQUEZ 4: Lo spagnolo, non ne abbia a male, non ne ha indovinata una. Non ci riferiamo solo agli episodi con Espargaro ma anche con quanto fatto nelle altre tornate. Certo lo stato di forma è quello che è (allora perché correre e, soprattutto, sono esclusi altri interventi?) ma è un’attenuante poco incisiva; tra una settimana l’appello. Bocciato!
DANI PEDROSA 8: Dopo 3 anni di assenza ritorna nell’agone della MotoGp e coglie un decimo posto. Si toglie la soddisfazione, tra l’altro, di mettersi alle spalle piloti molto più giovani e addirittura moto ufficiali. Un rientro a dir poco fantastico!
VALENTINO ROSSI: Questa volta non parliamo della gara ma della sua carriera. Faccio una premessa: nel 1998 ho iniziato la mia carriera da giornalista dopo aver inviato una lettera di presentazione al quotidiano Il Roma nella quale chiedevo come mai una testata così prestigiosa non si occupasse del motociclismo specie alla luce del successo di campioni del calibro di Biaggi, Capirossi e Rossi. Ricordo ancora la telefonata di Raffaele Auriemma con la quale mi diede la possibilità di realizzare, così, il mio sogno. Con questo cosa voglio dire? Dico che Rossi ha attraversato la mia e le nostre vite per un periodo lunghissimo caratterizzato da tanti successi ma anche da sonore sconfitte. Ero uno studente universitario ed oggi sono un uomo. Era un astro nascente ed oggi è una leggenda. Il tempo è un avversario imbattibile anche per “The doctor”. Non sono mai stato un suo tifoso ma quanto fatto da Rossi è storia, una storia di tutto rispetto.
DUCATI: Vincente non ufficiale.
SUZUKI: Ritrovata.
YAMAHA: Limita alla grande i danni.
KTM: In ritrovamento.
HONDA: Da ritrovare.
APRILIA: Vorrei, potrei ma…
Fonte foto: pagina Facebook MotoGp
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