Un frame. Minuto 32: la palla rubata, accarezzata, accompagnata lentamente in porta. Poi con la faccia guascona di corsa sotto la tribuna a indicare tutti. La dedica a Robinson l’amico infortunato e alla moglie con il pancione. Il sorriso di Roberto Montenero che si prende la Futsal Isola sulle spalle e la riporta lassù, sull’Olimpo, dopo un dieci minuti di paura. Gol, assist, e tanta sostanza. È l’immagine più bella di un sabato al cardiopalma, nel quale l’Isola le prova tutte, strappando in extremis una vittoria assurda, con quel carattere e piglio che ormai sono il marchio di fabbrica della banda Lattanzi.
“Ce la siamo vista brutta – ammette Montenero -. Ultimamente ci capitano questi black out. Poi però riemergono le nostre sicurezze, la nostra capacità di creare occasioni, di essere decisivi quando serve. La fase difensiva? Siamo meno cattivi di inizio anno. Ci vuole arroganza in fase di possesso e tanto sacrificio in fase di non possesso, a volte pecchiamo in questo. A volte ti trovi squadre che ti puniscono, come l’Artena o la Simald, altre formazioni che come la Lazio Calcetto hanno un po’ di sfortuna e non riescono a chiudere la partita. Noi siamo comunque una squadra con mille risorse, individualità fuori dal comune e un allenatore che la sa lunghissima. Non moriamo mai. Robinson? È un grande direttore d’orchestra. Ci manca tanto”.
Tre gol, tutti in un colpo solo dopo un periodo sfortunato in cui la palla proprio non voleva entrare: “Sabato ero scatenato, è vero – sorride -. In altre occasioni ho avuto un po’ di sfiga, ma in generale sono uno a cui piace più servire l’assist che concludere. Mi considero più una boa, una sponda. E poi di bomber all’Isola ce n’è già uno, Andrea Colaceci al quale mando un abbraccio fortissimo per il grave lutto che l’ha colpito”.
Rispetto allo scorso anno il minutaggio è sceso, ma Montenero non si è mai abbattuto: “Sento la fiducia del mister. È vero ho meno spazio, ma questo non mi pesa. Quando l’allenatore mi ha chiamato credo di averci messo tutto quello che avevo e di essermi fatto trovare pronto”. Sabato il Cythia in casa: all’andata fu un pareggio rocambolesco: “Sono una buona squadra, gli unici ad averci fermato insieme all’Artena. Hanno un’ottima organizzazione, la cattiveria giusta, sono preparati tatticamente e tecnicamente. E poi sono la quinta forza del campionato insieme a Ferentino e Junior Lazio, una squadra da prendere con le molle”.
Montenero il tassista con la faccia pulita, come dice lui: “Ultimamente abbiamo fatto parlare di noi. Ai miei colleghi va tutta la mia solidarietà. Stiamo vivendo un periodo particolare, io sono orgoglioso di far parte di questa categoria”.
LA BABY ISOLA Ventinove partite, tra campionato e coppe. Totale: 25 vinte, 2 pareggiate e 2 perse. “Se me l’avessero detto a inizio stagione non c’avrei creduto”. Ciro Sannino, il tecnico dei miracoli, quello che sta tenendo la scia dei grandi, dell’Isola dei record, non si nasconde:
“Tra juniores e under 21 stiamo facendo qualcosa di incredibile.
Qualcosa paghiamo, ma è normale”. Il 2-2 di martedì contro Aurelio 04 Casalotti in casa non è un dramma: “Tra under 21 e juniores questa squadra ha giocato 29 incontri. Un tour de force. Ogni tanto capita non essere a cento per cento. Poi quando gli altri sanno che sei la miglior squadra del campionato ti affrontano in maniera diversa, ci mettono qualcosa più, soprattutto quando vengono in casa nostra, il palazzetto dà sempre quell’emozione in più che ti galvanizza. Devo fare comunque i miei complimenti all’Aurelio 04. Hanno giocato un’ottima partita. Certo noi siamo stati sfortunati, la palla sembrava proprio non voler entrare, ma anche loro hanno avuto diverse occasioni, quindi meglio non lamentarsi. E poi ho visto un’ottima reazione dei ragazzi, sotto 2-0 hanno recuperato e rischiato di portarla a casa, non male”. Prossimo turno piuttosto agevole, Valle dei casali fuori casa per l’under 21, Sporting Valentia al PalaDanubio per la juniores: “Le partite vanno sempre giocate, quando pensi di averla vinta già negli spogliatoi è il momento che ti va male, comunque sono due incontri alla nostra portata”.