Si è concluso il week end australiano con la prima tappa del campionato mondiale superbike, regalando molte emozioni ai tanti appassionati che hanno fatto “l’alzataccia” per seguire le derivate di serie. Nella classe regina gli equilibri si sono un po’ mescolati grazie ad una stupefacente prestazione di Eugene Laverty e la sua Suzuki GSX-R 1000 autore, nella prima manche, di una gara magistrale prendendo la testa alla tre quarti e accumulando un piccolo vantaggio che gli ha permesso di tagliare il traguardo davanti a tutti.
Fino a quel momento era stata la coppia Aprilia formata da Marco Melandri, secondo, e da Sylvain Guintoli, terzo a farla da padrone confermando che il Team di Noale è quello da battere e forse quello più in forma.
Appena fuori dal podio un ottima Ducati guidata da un sorprendente Davide Giugliano che oltre a dimostare di essere competitivo ha fatto vedere una guida molto più pulita e rotonda se paragonata a quella espressa lo scorso anno in cui spesso ha dovuto mollare per l’eccessivo consumo delle gomme derivato da una guida più rude.
Chiude la top five la prima Kawasaki, ma non quella del campione del mondo in carica Tom Sykes, leggermente sotto tono in gara 1, ma quella del suo compagno di squadra il giovane Loris Baz, protagonista dell’intero week end.
Con un anticipo del genere molte erano le aspettative nella seconda manche dove, complice una bandiera rossa che ha ridotto la gara, conquista il gradino più alto del podio Sylvain Guintoli, Aprilia Racing Team, seguito dalla coppia Kawasaki con Loris Baz che finisce di nuovo davanti al suo capitano Tom Sykes. Peccato per Eugene Laverty che dopo un inizio al fulmicotone e in procinto di andare a prendersi la prima posizione ha abbandonato la contesa per la rottura della sua Suzuki spargendo olio in pista e causando la bandiera rossa che ha costretto la direzione gara ad interrompere la gara. E’ mancato Marco Melandri che dopo un buon inizio è stato autore di un dritto che lo ha relegato nelle retrovie finendo, dopo un buon recupero, in ottava posizione.
L’emozione più grande però non è arrivata dalla classe regina ma dalla supersport dove un grandissimo Jules Cluzel ha portato alla vittoria, dopo 38 anni, la MV Agusta. Autore di una gara all’attacco a causa della 14esima posizione in griglia per la caduta rimediata in qualifica, il francese è riuscito a portarsi nelle posizioni che contano fino all’esposizione della bandiera rossa a causa di una caduta e la conseguente perdita di olio in pista. Nella ripartenza, in una gara sprint di soli 5 giri, Cluzel ha dato vita ad una bellissima battaglia con Kevin Coghlan, DMC Panavto Yamaha, e il nostro Raffaele De Rosa, Core PTR Honda, rispettivamente secondo e terzo al traguardo.
Un week end emozionante che ha riportato alla vittoria due case motocicliste che mancavano da un po’ la Suzuki e l’MV Agusta, che da semplici outsider, si candidano ad una stagione da sicure protagoniste.
Appuntamento tra cinque settimane sulla pista spagnola di Aragon dove ci saranno rivincite e conferme.
Emanuele Bompadre
