MARC MARQUEZ 10: Sette pole di seguito, sette successi di fila, sessantatré gradi di piega a destra, sono i numeri che fanno grande MM93. Parte maluccio, ma non impiega molto per portarsi a ridosso del battistrada. Negli ultimi tre giri ingaggia un duello all’arma bianca con il connazionale della Yamaha e la spunta, dopo aver sudato le classiche sette camicie e aver surriscaldato le centraline della sua Honda. La sensazione, mia, è che questa volta abbia vinto più di moto che di manico. Ciò nulla toglie al suo valore di pilota fenomenale!
JORGE LORENZO 9,5: E’ vero, il secondo è il primo degli sconfitti. Lo sconfitto, però, se è il primo degli umani, la medaglia d’argento ha un sapore diverso, quasi aureo. Appena si parla di un suo probabile rinnovo con la casa dei tre diapason, d’incanto Jorge torna magnifico: a pensar male si fa peccato, ma pensandoci bene…Il maiorchino parte spedito come un razzo e per gran parte della gara guida le danze. Le prova tutte pur di confermarsi su una pista a lui favorevole, ma il caldo cuore deve arrendersi al freddo chip. Troppo evidente il gap che separa la M1 dalla RcV. Chi diceva che non era forte di testa, ha preso una bella testata. La MotoGp ha finalmente ritrovato un suo protagonista e a guadagnarne è lo spettacolo. Chapeau!
VALENTINO ROSSI 7: In griglia è decimo, ma tempo un giro è a ridosso di Marquez (quattro decimi). I tifosi e i cronisti Sky sperano in un suo ulteriore passo avanti, ma i numeri (quelli del cronologico non del lotto) dicono che Marc ha recuperato il gap di un secondo che lo separava da Jorge, mentre Vale ha goduto dello spettacolo che i due spagnoli hanno offerto. Buon per lui, perché a differenza nostra, non ha pagato il biglietto. Era la pista di casa, aveva tutto dalla sua parte, ma ha steccato; l’obiettivo era la vittoria, non altro. In compenso l’ultimo gradino del podio gli regala il calore del pubblico, che festeggia i suoi 300 gran premi. Delusione!
DANI PEDROSA 8: Dani ha pagato più degli altri l’impegno richiesto in termini di fisicità. Con l’avambraccio destro che sembra la cucitura di un divano già è tanto vederlo in azione. Bello il duello con Iannone. In attesa di riprendersi completamente, porta a casa la medaglia di legno. Forza!
POL ESPARGARO 7,5: E’ il primo dei non ufficiali e visti i valori in campo non è poca roba. In attesa di cavalli ufficiali è ottimo ed abbondante!
ANDREA DOVIZIOSO 7: Tra qualifiche e gara il buon Andrea ha vestito i panni del ragioniere desmodromico. Certo è il primo dei ducatisti, ma da lui mi aspettavo un pizzico di grinta in più. Sono stato tra i primi ad auspicare il suo arrivo in Ducati e sono sempre tra i primi a lodare le sue qualità. Al Mugello, però, doveva essere più coraggioso. Scialbo!
ANDREA IANNONE 8: Il secondo posto in griglia da solo vale il voto. In gara, fino a quando le gomme hanno retto, è stato un vero mastino. A me i piloti piacciono così, coriacei, combattivi, gagliardi, tosti, proprio come l’abruzzese. Guerriero!
HONDA: Da quanto tempo non vinceva al Mugello? Bene….
YAMAHA: Perdere anche al Mugello significa tanto…..
DUCATI: Il motore c’è; ora il resto….
GARA: Entusiasmante solo per la lotta al vertice. Cosa c’è di bello, però, in uno spettacolo dove la tecnologia mortifica l’uomo?
Dal Rischiometro al Lecchinometro: Chi è la leggenda di sempre? Come, Giacomo Agostini? Siete pazzi!?! Assolutamente no! Mica fa vendere t-shirt, caschi, tute e fa sottoscrivere abbonamenti? Suvvia….Ho avuto la sensazione, però, che la punta del lecchinometro fosse un pochino triste; avete notizie in merito?
LE PERLE: Su Cielo mandano in onda l’albo d’oro del Mugello e dall’oltre tomba viene riesumato il destinatario dell’editto bulgaro, Biagi!
Qualcuno ha confuso Jorge con Jovanotti: Lorenzo rischia di rimanere a piedi. Sono d’accordo con quanto detto da Capirex nel fine gara: “La gente parla per parlare!”…..Gimme five!
