La partita è importante per non perdere il contatto con le forti squadre di Narni e Rieti che conducono il campionato. Le avversarie di Roma 7 inseguono ad un punto ed è chiaro che non sarà uno scontro tra i più facili. Tra le ‘ragazze di Ferretti’ regna comunque la serenità (vedasi atteggiamento della Pelliccioni che trova anche il tempo per scherzare con gli arbitri), una serenità dovuta essenzialmente alla consapevolezza dei propri mezzi sia livello individuale che di squadra.
Un primo set dove rivediamo purtroppo ancora qualche incertezza sulle ‘palombelle’ ma soprattutto assistiamo ad un servizio teso da parte della Gemma che ha messo in difficoltà più di una volta la ricezione avversaria. Qualche timore a metà della prima frazione che vede il Roma 7 portarsi a condurre per 14 a 11 ma poi la squadra di Anguillara non solo recupera il ‘decalage’, ma si porta prepotentemente a condurre proprio grazie al servizio di Flavia Gemma che consente di vincere il primo set con quattro punti di differenza. Molto compatta la squadra che si avvia al cambio di campo con la giusta tensione emotiva.
Secondo set. Le ospiti partono decise e conquistano qualche punto di differenza sulle locali che non impiegano molto a raggiungerle grazie soprattutto alla caparbietà della Pelliccioni che si tuffa su tutti i palloni e quando martella non guarda in faccia a nessuno. A metà del set le squadre sono di nuovo appaiate ma la prima linea composta dalle gemelle Ascensao e dalla Stamenkovic non perdona e con la Scalambretti uscita dall’ombra, si chiude vittoriosamente anche la seconda frazione per 25 a 19.
Nell’intervallo coach Ferretti invita le ragazze a non perdere concentrazione e soprattutto a non cambiare atteggiamento.
Fedeli alle sollecitazioni del mister le sabatine accelerano e si portano a condurre per 6 a 1 fermate solo dal tie break chiesto dall’allenatore del Roma 7. Anguillara arriva così a condurre per 11 a 6 con Valeria Flamini attentissima a difendere e la Scalambretti e la Pelliccioni che chiudono punti su punti. Sul 12 a 8, Ferretti chiama in campo Artinghelli, Chiara Forcella, Simona e Michela Ippoliti, lasciando che le titolari tirino un po’ il fiato.
Due bellissime veloci di Marlene Ascensao splendidamente servita da Simona Ippoliti che in questa fase non fa certo rimpiangere Flavia Gemma.
Quando la squadra di Ferretti arriva a condurre per 19 a 12 dobbiamo sottolineare il grande momento di grazia della Scalambretti che non solo salva palloni impossibili ma spara delle vere e proprie fucilate che le avversarie non provano nemmeno a contrastare. Spazio per la Giuditta Cesareo che da il cambio alla Pelliccioni. Intanto le ‘panchinare’ sono impegnatissime in una ‘ola’ liberatoria che la dice lunga sulla difficoltà della partita ormai avviata comunque verso la migliore delle conclusioni.
Michela Ippoliti e Giulia Artinghelli (in arte Manola) difendono e puniscono le annichilite avversarie portando la squadra a due punti dal match point mentre Ferretti fa entrare anche Francesca di Lauro.
Sprechiamo ben sei match ball (ma ci sta tutta), finché Aluna Pelliccioni rientrata al posto di Giuditta Cesareo non decide che è arrivata l’ora di mandare a fare la doccia le avversarie e firma alla sua maniera la chiusura dell’ultimo set per 25 a 21.
Gran bella squadra quella messa in campo da coach Ferretti che finalmente si lascia andare ad un sorriso liberatorio.
Forse questa volta siamo riusciti  a citare tutta la rosa del Volley Anguillara, tuttavia sentiamo il dovere di sottolineare una partecipazione magari più nascosta ma altrettanto indispensabile per vincere partite come questa. Stiamo parlando di Valeria Flamini troppo spesso identificata solo come un’ottima difesa ma mai gratificata individualmente come invece avrebbe spesso dovuto essere.
In uno sport di squadra si vince grazie all’attacco, si perde per colpa della difesa, nel volley si è troppo spesso portati ad osannare banda e martello, muro, palleggiatrice ma mai che si parli del libero. Perché?
“E’ un ruolo in cui non si chiude il punto, e si tende a dimenticare che un pallone vincente nasce invece da una ricezione ben eseguita in grado di far costruire l’azione giusta. Non so perché la funzione del libero non viene mai celebrata però è comunque l’interezza della squadra che è più importante”.
Non è frustrante non vedere quasi mai il proprio nome negli articoli?
“Non per me anche se a volte viene da chiedersi di quanti elementi è composta la squadra. Ripeto, l’importante è avere la consapevolezza di aver fatto la propria parte al servizio del gruppo”.
Da quanto tempo giochi con questa squadra?
“Praticamente da sempre, da quando cioè mi sono avvicinata quindici anni fa alla pallavolo. Cominciai a giocare come banda finché portata in serie C una diecina d’anni fa,ho cominciato a giocare come libero, un ruolo in cui non c’è bisogno di essere slanciati ma si richiede velocità, reattività e soprattutto voglia di aiutare il gioco della squadra”.
Tra le caratteristiche del perfetto libero c’è secondo noi anche il dono dell’umiltà e a Valeria Flamini non fa certo difetto.
Sabato prossimo, ottava di campionato, l’appuntamento è a Ostia per incontrare alle ore 18,00 la squadra del Nautilus che con quattro punti non è molto ben messa in classifica. Venderanno cara la pelle sicuramente e anche per questo però sappiamo che le ‘ragazze di Ferretti’ scenderanno in campo con la consueta determinazione e concentrazione. In bocca al lupo.