Molto facile distinguere Marlene da Raquel una volta che si sono presentate e soprattutto se rimangono una a sinistra e l’altra a destra. Se però subito dopo si mischiano, sei spacciato. La stessa cosa crediamo imbarazzi non poco i “muri” avversari, che non sanno mai se dall’altra parte della rete c’è la picchiatrice Raquel o l’astuta Marlene: buon per noi quindi
Scherzi a parte, le diciottenni sorelline Ascensao sono praticamente identiche ma sul campo hanno caratteristiche di gioco totalmente diverse; per questo, dopo l’ennesimo eclatante risultato di sabato scorso contro il Volley Viterbo, abbiamo cercato di conoscerle meglio.
Studentesse presso lo stesso Istituto tecnico commerciale anche se in classi diverse, giocano da più di sette anni nel Volley Anguillara dal cui vivaio sono partite.
Marlene, attualmente giochi “centrale”. E’ un ruolo che ti soddisfa?
“Ho cominciato in questo ruolo, ma confesso che mi piacerebbe anche variare. Cosa che avviene in caso di bisogno della squadra, quando ad esempio gioco a banda”.
Raquel tu invece giochi “opposto”. Soddisfatta del tuo ruolo?
“Ho cominciato a giocare da ‘centrale’ ma preferisco il mio ruolo attuale che mi consente di schiacciare di più anche dalla seconda linea”.
Qual è il momento peggiore che vive un’atleta nel corso della partita?
“Sicuramente – risponde Marlene per tutte e due – quando ci si trova a commettere una sequenza di errori magari perché in giornata negativa. Si vive veramente un brutto momento”.
Nella frazione di secondo che precede la schiacciata, si ha il tempo di vedere come bucare il muro?
“Assolutamente si – questa volta è Raquel  che risponde – non è un gesto a casaccio. Individuata la zona del campo dove far cadere il pallone, si controlla la posizione del muro e si cerca di passare tra le mani delle avversarie”.
Giocare ai vostri livelli comporta un certo sacrificio, leggi allenamenti che in qualche modo sottraggono tempo allo studio. Marlene, cos’ha allora di bello il volley?
“Sicuramente l’appartenenza ad un gruppo con il quale si dividono certi tipi di esperienza. E’ bello ‘fare squadra’ e per questo non lo considero assolutamente un sacrificio”.
Anche per te Raquel, il bello è far parte di un gruppo?
“Lavorare in squadra è uno dei punti di forza di questa disciplina che facilita i rapporti con le persone”.
A proposito di rapporti interpersonali, com’è il rapporto con Ferretti allenatore?
“E’ una persona comprensiva – risponde Marlene per tute e due – che capisce un eventuale problema che possiamo avere e che comunque cerca sempre di venirci incontro. Anche quando da bordo campo si arrabbia con noi, sappiamo che quello è il suo modo di fare e non lo prendiamo mai come un attacco personale”.
“Abbiamo avuto modo – interviene Raquel – di giocare con altri allenatori e Ferretti resta comunque il migliore che abbiamo incontrato”.
Ce la farete ad evitare i play off e passare direttamente alla serie C?
“Questo è il mio obiettivo – risponde decisa Raquel – ma anche se dovessimo arrivare alla fine del campionato dietro al Viterbo, non considereremmo una sconfitta o un punto di demerito dover effettuare i play off. Siamo partite in fondo alla classifica e l’abbiamo saputa risalire grazie alla determinazione. Se sarà, affronteremo i play off ugualmente motivate”.
Il punto della situazione lo facciamo con Giovanni Ferretti che sabato scorso abbiamo visto quasi commosso mentre osservava da bordo campo le “sue ragazze” festeggiare la vittoria sul Volley Viterbo.
Sabato si gioca contro il Nautilus. Apparentemente una partita facile secondo l’attuale classifica. Anche le altre due, il Viterbo e la Scuola Sport incontrano avversarie di bassa classifica. E’ tutto così scritto?
“Non sempre è così scontato, soprattutto perché non sappiamo cosa succede negli allenamenti della settimana. Ci può essere qualche infortunio oppure un lavoro fatto male che poi nel fine settimana condiziona il risultato. C’è inoltre sempre la possibilità che il campo decreti un risultato diverso dalle aspettative. La partita di sabato prossimo che avrebbe potuto rappresentare una certa tranquillità per noi, è invece complicata dalle assenze per infortunio della Pelliccioni, della Flamini e forse anche della Michela Ippoliti. Questa è una settimana in cui stiamo quindi studiando altre soluzioni che ci consentano di mantenere la nostra media”.
Che tipo di partita pensa che sarà quella che cercherà di giocare il Nautilus?
“La squadra di Acilia è in zona retrocessione quindi credo che giocherà il tutto per tutto, non si limiterà a fare solo un atto di presenza. Per noi ogni partita ha l’obiettivo della vittoria per passare di serie, per squadre di bassa classifica l’impegno è invece quello di cercare di non finire in prima divisione. Tutte le prossime partite saranno combattutissime”.
Secondo il calendario il 27 marzo c’è un’altra prova del fuoco per il volley Anguillara che in casa incontra la Scuola Sport terza in classifica e in corsa anch’essa per la serie C. Il fattore ‘casa’ quanto conta?
“E’ molto importante, per tutte le squadre e non per una maggiore presenza di tifosi. Sono importanti i riferimenti che le giocatrici hanno nel campo che conoscono meglio. Una palestra da dei punti di riferimento visivi diversi per cui la palleggiatrice si deve adattare così come le attaccanti. Per questo giocare in casa comporta avere invece diversi vantaggi.
Il 24 aprile invece c’è uno scontro diretto tra Viterbo e Scuola Sport  il cui risultato non può che avvantaggiare il Volley Anguillara se per quella data avrà mantenuto la sua media. Può essere considerato un punto di riferimento?
“Noi siamo consapevoli solo di una cosa. Dobbiamo vincere tutte le prossime partite senza pensare a fare ipotesi sulla carta. Non dobbiamo avere come riferimento i risultati delle nostre dirette antagoniste. Dobbiamo giocare sempre per vincere e sperare che il Viterbo perda qualche punto strada facendo. Nel volley vince chi gioca meglio, a differenza di altri sport, in questo non ci sono condizionamenti o casualità ”.
Torniamo alla partita di sabato prossimo. Con chi pensa di sostituire le ragazze infortunate?
“Probabilmente la scelta che faremo sarà orientata su giocatrici in grado di garantirci tenuta in ricezione e difesa, come ad esempio Elisabetta Soave che anche se gioca poco si è allenata sempre con costanza. Nel ruolo di  ‘libero’ probabilmente entrerà Benedetta Onori oltre ad Arianna Casella. Questo sono comunque delle ipotesi tutte ancora da valutare”.
Pre tattica per evitare che il Nautilus prepari delle contromisure?
“Tutti gli allenatori preparano strategie diverse per i diversi incontri. Molti di noi allenatori, almeno nella fascia alta della classifica, si scambiamo moltissime informazioni in un regime di sana competitività. Nel caso del Nautilus non credo che la nostra formazione determini dei cambiamenti nella loro. Più che altro, data la differenza tra le nostre due compagini, cercheranno di ‘reggere botta’”.
Il puntarello che vi divide dalla prima in classifica e quindi dal passaggio diretto nella Serie C, è motivo di ottimismo o di preoccupazione?
“Considerata la prima fase del campionato, la nostra attuale posizione in classifica è sicuramente motivo di soddisfazione. Se saremo sfortunati, alla fine del campionato come terza squadra, ci giocheremo i play off motivati e determinati anche se consapevoli della loro insidiosità”.
A giovanni Ferretti e alla squadra del Volley Anguillara il nostro solito “in bocca al lupo”.