Parte ufficialmente il campionato mondiale 2014, molti gli argomenti che tutti gli addetti ai lavori e gli appassionati aspettavano, dalla nuova piattaforma televisiva, alla conferma dei big della motogp. Dopo un cambio repentino del regolamento in corsa nella classe regina le forze in campo sono state subito riequilibrate, confermando che il lavoro della Dorna sta effettivamente portando i propri frutti, come confermato dal dominio in tutte le sessione di Aleix Espargaro, con la sua Forward Yamaha, che si complica le cose da solo in qualifica, al gap dimezzato delle Ducati e alle buone prestazione dei rookie.
La gara in realtà ha riportato le cose nella normalità con il campione del mondo attuale, Marc Marquez, Repsol Honda Team, che va a conquistare il gradino più alto del podio davanti ad uno strepitoso Valentino Rossi, Movistar Yamaha motoGP, partito decimo e autore di una favolosa rimonta, e al “sornione” Dani Pedrosa, Repsol Honda Team, terzo, partito in sordina aspettando con pazienza l’evolversi della gara. Una strategia vincente viste le tante cadute cominciando da Jorge Lorenzo, Movistar Yamaha motoGP, partito benissimo ma finito nella ghiaia a causa di un errore da “junior” come lui stesso ha confermato ai microfoni di SKY.
Stessa sorte per altri sicuri protagonisti, Andrea Iannone, con una Ducati Pramac in ottima forma, Stefan Bradl, LCR Honda, che ha comandato per la prima parte di gara, ed Alvaro Bautista, Go&Fun Honda Gresini, che partiva dalla seconda posizione e candidato per il podio e autore fino alla scivolata di una performance esaltante.
Una gara che ha ricordato la 500 degli anni 80 con il gruppo di testa che ha battagliato rendendo incerta la gara fino alla tre quarti, e che ci ha regalato un duello spettacolare tra due piloti, Marquez e Rossi, rappresentanti di due generazioni a confronto, due campioni che hanno fatto e faranno la storia del motociclismo.
In moto2 solita bagarre che ha contraddistinto la categoria sin dalla sua nascita, una bella lotta tra il candidato numero uno alla vittoria finale vista la scorsa stagione, Tito Rabat, MarcVDS Racing Team, e il giapponese Takaaki Nakagami, Idemitsu Honda Team, che finiscono in volata con quest’ultimo squalificato a fine gara per un uso di un filtro irregolare.
Finiscono a podio quindi Mika Kallio, compagno di Rabat, e Thomas Luthi, Interwetten Paddock moto2. Buona prestazione di Simone Corsi, NGM Forward Racing che chiude la top five.
In moto3, grazie al sorteggio dei motori, abbiamo assistito ad una lotta senza eguali, con un gruppetto di ben otto piloti a darsi battaglia per l’intera gara rendendo emozionate la più piccola delle categorie. La spunta all’ultimo passaggio Jack Miller, nuovo alfiere KTM , che grazie ad una piccola sbavatura di Alex Marquez, Estrella Galicia Honda, riesce a mettersi in bacheca la prima vittoria in carriera. Chiude il podio un’ altra Honda, segno della notevole crescita della casa nipponica, guidata da Efren Vazquez, SaxoPrint.RTG, che la spunta per 5 millesimi, su Miguel Olivera, su una performante Mahindra.
Ci si aspettava un exploit di Romano Fenati, Sky Racing Team VR46, che dopo aver dominato le prove libere non brilla ne in gara ne in qualifica finendo solamente 12esimo e superato da altri due portacolori italiani Francesco Bagnaia, suo compagno di squadra, decimo, e Niccolò Antonelli, sulla KTM gestita dal Team Gresini, nono.
L’appuntamento per il prossimo week end che confermerà l’equilibrio in campo è per il 13 aprile sul circuito americano di Austin.
Giovanni Soldato
