Enzo Gnerre alias la Volpe del Sannio fa suo un altro traguardo, quello dei sessant’anni. Uno dei tanti che come uomo, imprenditore, sportivo e pilota ha raggiunto. Un traguardo importante che spinge il sannita a raggiungerne altri.
Abbiamo, così, scambiato quattro chiacchiere con la Volpe del Sannio.
Qual è il sogno più bello realizzato?
“Diventare un personaggio del motociclismo che è stato capace di lasciare un segno imprenditoriale. Uno sportivo in grado di vincere nel Motocross, nell’Enduro e nel Motard; un qualcosa non da tutti”.
Che sogni nel cassetto hai?
“A 60 anni c’è poco da sognare…diciamo che mi farebbe tanto piacere che la Motorsannio continuasse a portare avanti i sogni che hanno caratterizzato la nascita e l’esistenza della stessa. Peccato che in Italia non siano valorizzati quanti fanno azienda”.
Come è cambiato il mondo delle moto da quando hai iniziato ad oggi?
“Bella domanda…diciamo che il fattore emozionale è lo stesso mentre man mano che passano gli anni la tecnologia la fa da padrona. Ben venga questo sviluppo; l’importante che ciò non faccia perdere il gusto di andare in moto. Mi farebbe piacere, poi, che le case ascoltassero di più le esigenze degli utilizzatori”.
Come vivi il mondo dello sport oggi e secondo te in quale direzione deve andare?
“Sicuramente alla finestra. E’ cresciuto molto il livello perchè tutto è professionale; ciò ha portato ad un aumento notevole dei costi. E’ diventata una cosa per ricchi. Di questo passo non emergerà più il talento ma solo chi avrà più moneta…Per il futuro mi prometto di essere più vicino al figlio del mio fido e speciale meccanico Daniele; ci vedremo presto in pista”.
Come è cambiata l’idea della moto nel corso del tempo?
“Ancora oggi la moto è un modo di essere che si incarna nella persona. Un tempo erano le moto da velocità supersportive ad attrarre per le loro prestazioni e per la loro tecnologia. Da quando, però, i limiti ed i controlli sono più stringenti, si vive più la moto comoda per fare passeggiate e del turismo. Oggi le moto sono sempre di più tanta forma e meno sostanza. Va anche detto che i materiali nobili sono diventati molto costosi e questo ha fatto sì che non tutti possono acquistarli. Tante belle promesse ma nella sostanza poca roba. In pista, infine, oggi è tutta un’altra storia perché le moto sono molto più performanti”.
Che direzione ha preso secondo te l’universo moto e che direzione prenderanno le tue aziende?
“Sono anni che la mia azienda si occupa di prodotti di qualità. La situazione economica e sociale del nostro territorio e la forbice tra ricchi e poveri che si allarga sempre di più spingono a non trascurare certi prodotti economici destinati ad una clientela di fascia media”.
Se ti dico Marta Gnerre, cosa rispondi?
“Dico che è una ragazza che è cresciuta in una famiglia dove il verbo fare è all’ordine del giorno, una donna che è molto fiera del suo nome e del ruolo che è chiamata a ricoprire. E’ orgogliosa del suo Sud e vorrebbe maggior rispetto verso tutto ciò che lo riguarda. Marta sicuramente è più capace di me nel tirar fuori dalle persone i risultati legati al mondo lavorativo. Le piace divertirsi ed è un’ottima organizzatrice, il tutto con tanta moralità. Sono molto orgoglioso di lei. Le auguro tante soddisfazioni ma deve sapere che c’è ancora tanta salita da fare prima di trovare la pianura…”.
Quanto ha Marta di te ed in cosa è diversa Marta da te?
“La facilità di sognare sicuramente l’ha presa da me. Siamo diversi nella caparbietà necessaria per raggiungere l’obbiettivo a tutti i costi. Su questo aspetto le suggerisco di lavorare tanto”.
Foto di Raffaele Freda
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