La più bella Anguillara della stagione nell’occasione più importante. Con una prestazione da incorniciare di rara intensità e brillantezza, il sestetto di casa si è aggiudicato con un 3-0 senza repliche lo scontro al vertice con l’Asp Civitavecchia. Un autentica dimostrazione di forza quella esibita da Saraceni e compagni, che con ancor più convinzione e fiducia continuano a guardare tutti dall’alto. La prima di ritorno ha dunque regalato subito emozioni forti ai numerosi appassionati assiepati sugli spalti di un PalaFagiani mai così gremito da inizio campionato.
La partenza differita rispetto alla tabella di marcia, complice il curioso ma prevedibile ritardo di metà della comitiva civitavecchiese giunta sul campo qualche minuto prima dello scadere della mezz’ora consentita a termini di regolamento, non ha intaccato il sistema nervoso dei biancoblu, bravi a concentrare e rivolgere energie e attenzioni esclusivamente al rettangolo di gioco.
L’approccio di gara aggressivo dei rivali stordisce gli ospiti che cedono di schianto nel corso della prima frazione, tramortiti dagli attaccanti avversari, che colpiscono a ripetizione sfruttando tutte le combinazioni.
Dopo il cambio di campo il Civitavecchia prova a riordinare le idee, ma è sempre costretta ad inseguire, seppur con un gap che di rotazione in rotazione si fa sempre più risicato. Nei momenti di difficoltà ci pensa Giovanni Sgrazzutti, autore di autentici prodigi difensivi, a tenere in piedi la baracca. Il finale di set ha però un protagonista su tutti: è, neanche a dirlo, Alessandro Oggiano, il quale, chiamato al servizio dopo un timeout, trafigge con due autentiche bordate di indubbia potenza e precisione la linea di ricezione degli ospiti.
La terza frazione viaggia a lungo sul filo dell’equilibrio, con le due squadre che si alternano al comando con avvincenti controsorpassi e che regalano colpi d’autore nel tentativo di prevalere sui rispettivi antagonisti. Quando l’inerzia del set sembrava ormai pendere dalla parte della compagine di Pignatelli, tre muri in fila di Francesco Bussi confezionano l’ennesimo ribaltone in un copione elettrizzante e mai scontato. Arriva poi il momento di gloria anche per Paolo Roberto Saraceni, abile nel chiudere ogni varco con un perfetto piano di rimbalzo. Dulcis in fundo, il punto esclamativo di Guido Alfonsi, che chiude i conti con un abile tocco mancino d’alta scuola.