Si è svolta a Trevignano durante l’ultimo week end, la “Gara del Lago”, una gara di tiro con l’arco organizzata dall’A.S.D. Compagnia degli Etruschi sulla distanza dei 18 mt. Appuntamento ormai “storico” per una delle più antiche Compagnie di arcieri del Lazio. L’affiliazione alla Fitarco da parte della Compagnia trevignanese risale infatti al 1988.
Quest’anno, per la prima volta, è stato possibile organizzare la competizione all’interno della Palestra Comunale i cu lavori di rifacimento sono stati ultimati da poco. Proprio l’utilizzo di quest’impianto, cortesemente concesso dall’Amministrazione Comunale di Trevignano, ha consentito agli Etruschi di iscrivere circa duecento atleti tra i migliori del Lazio e anche delle regioni limitrofe. Non ci sono state molte sorprese nelle classifiche finali, a parte la conferma della qualità di Adele Secci (vedi foto d’apertura in compagnia di Gino Avallone) che con questa gara raggiunge la prima posizione nel ranking nazionale, e dell’altrettanto giovane Paolo Morichelli, anche lui vittorioso oggi, che invece consolida il suo quarto posto. Su queste due splendide promesse dell’arcieria trevignanese, rivolgeremo più avanti alcune domande al presidente della Compagnia degli Etruschi.
Impossibile battere Floriana Mattia che con il punteggio di 565 stacca la seconda classificata di ben 31 punti. Una quinta posizione nel ranking nazionale che l’atleta dell’ASD Arco Sport Roma merita pienamente: un compound che non perdona, anche se impugnato da un’elegante minuta signora sempre sorridente.
E per finire, “caccia al coccetto”. Da sempre infatti la Compagnia degli Etruschi premia gli atleti vincenti, oltre che con coppe, targhe e medaglie, anche on riproduzioni di vasi ed anfore etrusche; quelle in sovrannumero diventano così ricercatissimi souvenir per atleti e accompagnatori.
A premiazioni avvenute, approfittiamo di un attimo di tranquillità per rivolgere qualche domanda al Presidente della Compagnia degli Etruschi Gino Avallone, soprattutto sulle performances della Secci e di Morichelli.

Presidente, questi ragazzi Le stanno dando molta soddisfazione, non è vero?
“Il termine soddisfazione non rende bene l’idea, anche se la fatica è tanta, e qualche volta anche l’entusiasmo vacilla di fronte all’ennesima levataccia mattutina per accompagnarli a gareggiare”.
Da quanto tempo si occupa delle giovani leve?
“Da sempre, ma in particolare da quattro anni, in collaborazione con la scuola media di Trevignano, i cui ragazzi vincono da quattro anni i campionati studenteschi del Lazio: abbiamo strutturato il più importante gruppo giovani della regione”.
Non sono molti i giovani che si avvicinano a questa disciplina che ha carattere “individuale” mentre  forse invece i giovani oggi preferiscono attività di team. E’ una nostra impressione?
“Il segreto del nostro attuale successo è proprio nel vivere il tiro con l’arco anche come squadra e quindi come divertimento di gruppo”.
A che età si può cominciare?
“Dipende dal livello fisico e mentale del giovane, ma in genere si può iniziare anche a otto anni, accoppiando uno sport aerobico”.
Per grandi linee, come è strutturato un corso di iniziazione presso la Compagnia degli Etruschi?
“Il corso base, seguito da istruttori federali e con attrezzatura della nostra Compagnia, dura circa dieci ore suddivise in più lezioni che coprono teoria e pratica”.
Talento a parte, di quanto tempo c’è bisogno per cominciare a gareggiare?
“Si può iniziare anche dopo pochi mesi, ma un buon arciere ha un processo di maturazione che dura 4 o 5 anni, e poi……non si finisce mai di imparare”!
L’attrezzatura sembra aver raggiunto livelli tecnologici abbastanza avanzati. Questo significa che il su costo è proporzionato?
“Anche qui la moda ha il suo peso. Nessuna attrezzatura trasforma un arciere scarso in un campione. I costi in ogni caso sono in linea con quelli di altri sport come il ciclismo, la pesca sportiva, il tennis, e senza dubbio inferiori al golf”.
In questa gara abbiamo visto la partecipazione di un concorrente ‘diversamente abile’. E’ vero che il tiro con l’arco, sotto il profilo agonistico,  pone tutti sullo stesso piano?
“Verissimo, ovviamente esclusi i percorsi di campagna”.
Un’ultima domanda Presidente. Se dovesse “promuovere” questa splendida disciplina, quali parole userebbe?
“Uno sport più di testa che di muscoli, che si può iniziare a qualsiasi età. Uno sport dove l’agonismo è solo un aspetto, sicuramente inferiore al piacere che ci regala l’armonia di una freccia scoccata bene”!