È stato presentato ieri, in campidoglio, il progetto per il Gran Premio di Roma.
Il progetto ha ricevuto da subito i consensi del primo cittadino Gianni Alemanno, che ha affermato: “Emerge con chiarezza che non si tratta di un sogno ma ci sono tutte le condizioni tecniche per questa candidatura. Sappiamo che altre Capitali come Londra, Parigi, Mosca e Pechino hanno avanzato la loro candidatura, ma noi crediamo che lo scenario che offre Roma permetterebbe di costruire un GP unico nel suo genere“.
Nell’intenzione dell’Organizzazione il Gp di Roma rappresenterebbe un’occasione ideale per rilanciare il quartiere dell’EUR, i suoi tanti arredi urbani e le sue aree congressuali: Le strade che andranno a costituire il circuito sono state scelte per l’ampiezza della sede e l’esigua presenza di palazzine nel circondario; il tutto al fine di limitare il più possibile il disagio per i cittadini.
Insomma un progetto ancora in fieri, ma che ha già raccolto la piena fiducia da parte delle istituzioni comunali e provinciali.
Da Legambiente Lazio non tardano ad arrivare i primi moniti sulla realizzazione del circuito romano. Afferma Lorenzo Parlati, presidente dell’associazione Legambiente Lazio: “Il progetto del Gran Premio di Roma mette insieme talmente tante criticità da essere veramente indigesto: l’impatto sulla città sarà enorme con mesi di cantieri e settimane di prove nelle strade del quartiere in mezzo a uffici e palazzi, rumore e traffico andranno alle stelle, una scelta assurda – continua Parlati – Non ci convince affatto poi nemmeno la sicurezza di un gran premio in strade di città realizzate per tutt’altro, siamo sconcertati dal messaggio che arriverà ai giovani che già muoiono in tutti i week end per le corse folli a volte proprio in quelle stesse strade dove i vigili urbani durante tutti i fine settimana lavorano per arginare questo fenomeno, è incredibile pensare a paddock e box posizionati nelle splendide aree verdi dell’Eur. Crediamo si debba riflettere, se proprio ormai ci si è affezionati a questa vecchia idea, per trovare una soluzione alternativa, in un luogo dedicato, lasciando lo scenario irripetibile di Roma a ben altre manifestazioni culturali. Dal punto di vista finanziario chiediamo, inoltre, che non sia previsto alcun investimento pubblico per l’operazione. Non vorremmo, da ultimo, fare la parte dei guastafeste, ma certo un gran premio di Formula uno non ha proprio niente di ecologico, affermare il contrario è insensato.“
Sarà possibile sintetizzare posizioni così distanti verso un punto di comune intesa?

Offriamo questo spazio a tutti i cittadini (di Roma e Provincia) che vorranno esprimersi in merito alla questione.

 Andrea Savi

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