Un divorzio che ha lasciato tutti a bocca aperta anche se in realtà qualcuno se lo sentiva, e a dire il vero, a fatti accaduti, molte cose risultano davvero più chiare, cominciando dal contratto lampo che ha riconfermato Carlos Checa con il Team Althea, (in realtà Ducati Corse, ndr) dopo l’annuncio ufficiale che il pilota spagnolo sarebbe stato schierato da BMW per la stagione appena conclusa.
Ed è proprio questo il fulcro dell’operazione, pare che Genesio Bevilacqua sia riuscito a far prendere carico alla casa madre diverse spese del Team satellite, compreso il contratto di Checa che a tutt’oggi risulta uomo Ducati ufficiale e non Althea, e, presentato il budget per il 2013, a Borgo Panigale, facendo due conti, hanno valutato che l’impegno economico sarebbe stato molto simile a quello di una squadra ufficiale Ducati Corse. Senza sottovalutare l’aspetto puramente di marketing che avrebbe come impatto la presenza del marchio ufficiale, oggi, di fatto, relegato dietro al nome Althea.
Anche l’accordo sui piloti è venuto a mancare con Carlos Checa sotto contratto con Ducati, e Davide Giugliano sotto contratto Althea, con quest’ultimo che non rientrerebbe nei piani di Borgo Panigale, con la conseguenza che siano rimasti senza moto sia il pilota che il team. Pare infatti che Althea abbia delle valide alternative, cominciando dalla quarta Aprilia RSV4, ancora disponibile, se non addirittura le quattro BMW di Motorrad Motorsport e di Motorrad Italia, in configurazione 2012, anche se in questo caso l’impegno economico sarebbe molto più pesante.
Da parte di Ducati due sono le alternative, la più semplice, rientrare in via ufficiale con tutti i benefici compreso quello dello sviluppo di una nuova moto, la 1199 Panigale, a cui serve un supporto tecnico di spessore visto il grosso impegno progettuale, o ricercare un nuovo team satellite, ma che condizionerebbe senza dubbio lo sviluppo della nuova supersportiva, e con un Carlos Checa che potrebbe non voler arrivare in un team di cui non conosce i reali obiettivi.
In Ducati però sta già riecheggiando un nome che è stato una garanzia per la rossa, Davide Tardozzi, che dopo l’esperienza in BMW sarebbe pronto a ritornare con Ducati Corse per ritrovare i fasti di un tempo, 18 titoli mondiali tra piloti e costruttori tra il 1998 e il 2010.
Giovanni Soldato
