Dopo una lunga attesa fatta di novità e qualche polemica, prende il via il tanto atteso motomondiale. Le principali novità sono due, il pensionamento della 125 con l’ingresso della categoria moto3, e l’inserimento delle CRT nella massima categoria, la motoGP, per cercare di “rimpinzare” una griglia di partenza davvero povera.
Molti ancora oggi si chiedono cosa sia una CRT, in sostanza è un mezzo ibrido concettualmente identico a quello usato in moto2, invece che 600 CC, come in quest’ultima categoria, ma 1000 CC, come da regolamento per il 2012. CRT fondamentalmente è una sigla “Claiming Rule Team” intraducibile in italiano, ma che in sostanza significherebbe “meno costi, più team privati, più moto in griglia di partenza”, in pratica questo è il succo del discorso.
Il gran dubbio è che a livello di prestazioni il divario tra le vere motoGP, ovvero i prototipi costruiti solamente per questo tipo di corse, è davvero elevato, e la preoccupazione è di vedere due campionati in uno, con due gare nella stessa gara, con il gruppo dei team ufficiali come Honda, Ducati e Yamaha che staccherebbe il gruppo dei team CRT con una bella manciata di secondi pesanti.
Per quanto riguarda i piloti, l’uomo da battere rimane senza dubbio Casey Stoner, che con la sua Honda crea una coppia quasi invincibile, dietro di lui un punto interrogativo, nei test sono andati veloci sia Pedrosa, suo compagno di squadra, sia Lorenzo e Spies con le due Yamaha ufficiali. Sempre in ritardo Valentino Rossi, Nicky Hayden e le due Ducati, e Dovizioso passato dalla Honda ufficiale alla Yamaha satellite Tech3. Più di un pilota ha abbracciato il progetto delle CRT come Colin Edwards e Randy de Puniet e un pizzico di Italia in più con le new entry Danilo Petrucci, campione italiano stock 1000 e Michele Pirro, passato dalla moto2 alla motoGP.
Non ci resta che aspettare il week end e vedere realmente come sono disposte le forze in campo e sperare che le CRT riescano a limitare i danni cercando di non sparire nei meandri della pista.
Emanuele Bompadre
