MARC MARQUEZ 110 e Lode: Il talentuoso pilota del Team Gresini è arrivato a Misano senza i favori del pronostico anche perché una certa narrazione ha etichettato il successo di Aragon come evento straordinario. Certa narrazione che si è galvanizzata quando in griglia di partenza Marc ha fatto sua solo la nona posizione. Certa narrazione che, però, ha dimenticato che i pronostici sono fatti per essere smentiti specie se si ha di fronte il miglior talento del circus. Se nella Sprint Race la rimonta è stata solo di tre posizioni, in gara avviene il capolavoro. Da nono a oltre 3 secondi di vantaggio sul secondo, il tutto in sella ad una moto privata dell’anno scorso e sulla pista in cui gli altri, specie quelli saliti con lui sul podio, hanno fatto i solchi a furia di girarci. Appena le condizioni diventano quelle dove a contare è di più il polso e non la moto, Marquez dimostra inesorabilmente che il miglior polso destro è il suo. Marquez, faccio mio il pensiero di Enrico Folegnani, è un esempio di vita per chi cade e pensa di non farcela. Dopo tanto dolore e sofferenza, non si è arreso, anzi… Ha lottato contro tutto e tutti (il karma, è un pericolo per gli altri, fermatelo, è cotto, è finito, ricordate?) e pur di rialzarsi e dimostrare agli altri quello che non ha mai smesso di essere, ha trasformato il dolore in grinta e una moto dell’anno scorso in occasione per scrivere la storia. Il motociclismo ringrazia e gli appassionati applaudono a prescindere dal pilota che tifano. Maestoso!
PECCO BAGNAIA 8: Era il favorito ma solo l’harakiri di Martin non ha trasformato il primo fine settimana sulla pista di casa in un incubo. La pole position ha illuso perché nella Sprint Race Pecco è stato beffato da Martin. In gara ha l’intelligenza di non entrare subito nel box dopo le prime gocce d’acqua. Questa scelta gli ha permesso di recuperare 19 punti dallo spagnolo che, invece, è stato precipitoso nel rientrare a cambiare la moto. Tutto bene? A guardare la sua espressione nel dopo gara non del tutto. Ciò, a mio avviso, smentisce chi ha detto che ad un certo punto si è accontentato. Direi più arreso, specie quando Marquez ha fermato il crono a 31’5 a poche tornate dal traguardo. I mondiali si vincono anche così; come dico da tempo può perderlo solo lui. Bravo!
ENEA BASTIANINI 7: E’ l’altra vittima illustre del cannibale Marquez. Il terzo gradino del podio è sempre un buon risultato ma sulla pista di casa, con la moto ufficiale gestita dal team ufficiale mi sarei aspettato di più degli oltre 5 secondi presi dall’8 volte campione del mondo in sella ad una moto decisamente inferiore alla sua. Bravino!
JORGE MARTIN 2: Il leader del mondiale è stato tanto superbo nella Sprint Race quanto scellerato in gara. Ancora non ha capito che deve fare le gare su Bagnaia. Piove e Bagnaia non rientra? Stai con lui in pista. Sei in testa al mondiale e non devi essere tu quello che deve azzardare. Jorge, invece, rientra al box per il cambio moto e questa scelta compromette la prova. Un altro motivo perché Dall’Igna per il 2025 ha preferito Marquez e non lui. Assurdo!
DUCATI: Non male la 2023…
KTM: Medaglia di legno che vale oro.
YAMAHA: Piccoli, piccolissimi segnali di crescita.
APRILIA: Male:
HONDA: Chi l’ha vista?
Qualcuno ha detto che Marquez non va fischiato perché portacolori del Team Gresini, Non sono d’accordo, perché Marquez non va fischiato perché è un pilota che per salire sul gradino più alto del podio ha rischiato la vita! Rispetto, ci vuole rispetto verso chi ci fa divertire ma lo fa a rischio di rimanerci secco. Un conto è la goliardia un altro è il tifo da bar di Caracas.
Fonte foto: pagina Facebook MotoGp
