MARC MARQUEZ 10: Terza vittoria di seguito, trentacinquesima in carriera, nona nella massima serie, sono i numeri che rappresentano lo straordinario cammino della giovane stella MM93. Nella patria del Tango ha fatto prima ballare gli avversari, poi ha danzato magnificamente tra i cordoli ed ha suonato tutti. Lo agevola tanto cavalcare il miglior destriero, ma come fantino lo fa in modo magistrale, chiedere a Pedrosa. In curva piega fino a raggiungere i 62 gradi d’inclinazione, in staccata sembra giocare, a poche tornate dalla fine realizza il giro più veloce, poche chiacchiere, il migliore!
DANI PEDROSA 8,5: L’inizio gara è in salita e si ritrova indietro. Anche in Argentina, però, ha voluto mettere le mani sulla piazza che caratterizza la sua recente carriera. Bravo nel recuperare e superare Lorenzo, meno nel contrastare il team mate. Ad aspettarlo c’è Jerez, tracciato che l’ha visto vincere nel 2013. Lì dovrà cacciare fuori gli attributi per insidiare Marc nella lotta al titolo. A mio avviso dovrebbe credere di più in se stesso. Adelante!
JORGE LORENZO 9: Il maiorchino prova l’azzardo della gomma medium all’anteriore (Marquez ha optato per una hard) e questo sembra agevolarlo nelle prime battute. Riesce a prendere un minimo margine, ma quando Marquez ha deciso di superarlo, non c’è stata storia. Resta una prestazione condita da grinta, impegno e voglia di dimostrare d’essere un top rider. Lui è al top, la sua Yamaha no. Bravo!
VALENTINO ROSSI 4: Il basso voto nasce dalle dichiarazioni del dopogara. Ha affermato che se non ha raggiunto il podio è perché Bradl in un sorpasso gli ha fatto perdere un’enormità. Premesso che Stefan è un pilota che fa il suo dovere, ma cosa c’è di così scandaloso in quel sorpasso? Cos’è vietato superarlo? Non era, poi, il re del corpo a corpo? Queste parole suonano scuse banali in bocca a chi si è vantato di essere l’autore di sorpassi come quelli ai danni di Biaggi/Welkom 2004, Gibernau /Jerez 2005, Stoner/Laguna Seca 2008 e Stoner/Jerez 2011. Il “This is race!” non vale o a qualcuno rode arrivare indietro tutte le domeniche? La sua gara è caratterizzata da sorpassi sporchi e malriusciti. Aveva Marquez alle spalle, poi? Dal tredicesimo al ventesimo giro ha avuto pista sgombra, ma è stato gambero su Pedrosa. Passo gara superiore a quello di Lorenzo e Dani? Solo nelle ultimissime tornate, quando oramai i giochi erano fatti. Il motociclismo è uno sport e quando si perde bisogna riconoscere il merito degli avversari e non additarli, invece, di presunti reati di lesa maestà per nascondere le proprie inefficienze. Sono quasi cinque anni che non è al vertice e avrebbe dovuto imparare a perdere. Sempre colpa di altro/i? Perseguitato!
STEFAN BRADL 6,5: Il tedesco coglie un buon quinto posto ma non mi è piaciuto molto. Ha corso più con la testa a non cadere che con la voglia di arrivare avanti. Su Rossi non fa niente di più e meno del suo diritto/dovere di pilota. Ha visto uno spiraglio e l’ha sfruttato regolarmente. Da lui, però, mi aspetto di più, perché ha un bel manico. Forza!
ANDREA IANNONE 9: L’abruzzese è cresciuto molto sia di testa sia di polso. E’ la sorpresa di questo inizio stagione, ed è piacevole in quanto italiana. Fino a quando le gomme hanno tenuto, ha regalato emozioni duellando alla pari con Lorenzo e Pedrosa. E’ la terza prova che è al centro dell’attenzione. Grintoso, veloce, la Ducati ha trovato un jolly sul quale puntare. Andiamo!
ANDREA DOVIZIOSO 5: Il podio di Austin è un lontano ricordo. Per lui, tra rotture di motore e scelta gomme, è un fine settimana da dimenticare. E’ pesante sia il distacco dal leader sia dal compagno di marca Iannone. Sotto tono!
HONDA: stratosferica!
YAMAHA: anemica!
DUCATI: gambero!
GARA: Una pista bellissima ha permesso ai piloti di esprimersi al meglio e per metà giri abbiamo assistito a uno spettacolo di spessore.
TELECRONACA: Un passo sempre indietro alle dinamiche di testa, uno sempre avanti in quelle lontane ma prossime al podio.
GIUDIZI CONTRASTANTI: Il sorpasso di Romano Fenati? Da incorniciare. Quello di Bradl? Da condannare….
