JACK MILLER 10: La gara dell’australiano è semplicemente sontuosa. Settimo al semaforo verde, solitario alla bandiera a scacchi, il tutto con oltre 3 secondi di vantaggio su Binder. Quella giapponese è stata la tappa perfetta dove abbiamo ammirato una guida bella da vedere e tremendamente efficace. Perfect!
BRAD BINDER 9: Il sudafricano è efficace sia sotto la pioggia delle qualifiche sia sull’asciutto della gara. La piazza d’onore premia la sua tenacia e riporta su un gradino importante la Ktm. Bravo!
JORGE MARTIN 8,5: Lo spagnolo ritrova il sorriso al termine di una gara che lo ha visto duellare più volte con Binder per la medaglia d’argento. Si toglie la soddisfazione di battere anche il futuro ducatista ufficiale. Bien!
MARC MARQUEZ 9: Lo spagnolo ripaga con una pole position incredibile chi al termine della scorsa gara gli ha gettato una valanga di letame, accusandolo ingiustamente di aver causato la caduta di Quartararo. In gara, poi, lotta contro i limiti della sua moto e riesce a non cadere nel tranello del dover dimostrare qualcosa. Dopo 3 operazioni, dopo un lungo calvario, caro Marquez l’esserci è già un successo. Farlo, poi, con una prestazione più che buona è roba che solo i fenomeni sanno regalare. Applausi!
FABIO QUARTARARO 5: La trasferta giapponese si trasforma in un incubo a metà per il campione del mondo in carica. Sull’asciutto in molti si aspettavano una musica diversa da quella stonata delle ultime gare. El Diablo, invece, ha faticato non poco per conquistare 8 punti. Punti, però, che grazie all’errore di Bagnaia, hanno un peso specifico superiore per la lotta del mondiale. Sveglia!
ENEA BASTIANINI 4: L’Enea nazionale è passato dalla vittoria ad essere alla ribalta solo perché Tardozzi si è visto colloquiare con gli uomini del suo team, nei pressi del muretto. Un passaggio traumatico specie per le sue ambizioni iridate. La scelta delle gomme morbide, poi, non lo agevola. Occorre subito voltare pagina e pensare al prossimo appuntamento. Forza!
PECC(AT)O BAGNAIA 2: Visto cosa hanno fatto il compagno di squadra, Aleix Espargaro e Quartararo, questa poteva essere la gara che lo avrebbe proiettato in testa al mondiale. E’ stata, invece, la dimostrazione che quando deve fare la differenza, non c’è. E’ questa la sottile differenza tra l’essere un buon pilota ed un campione. Soffre, poi, troppo la pressione. Pecco o impara in fretta o bye bye corona iridata. Il tutto in sella ad una moto stratosferica. Malissimo!
DUCATI: E’ incredibile come ancora non abbia vinto anche il titolo piloti.
KTM: L’asfalto giapponese esalta le virtù austriache.
HONDA: Funziona solo con il dottor Marquez.
YAMAHA: Crisi nera.
APRILIA: Come si fa a dimenticare di disinserire la EcoMap prima del via? Un errore che potrebbe costare caro, molto caro…
SUZUKI: Titoli di coda.
TRISTEZZA: Non se ne abbiano a male gli uomini della Ducati ma la scena di Davide Tardozzi che a pochi giri dalla fine va a dire qualcosa agli uomini del muretto del Gresini Racing MotoGp l’ho trovata triste, molto triste.
Fonte foto: Sky
