MARCO BEZZECCHI 10: Pole position e gara per l’italiano del Mooney VR46 Racing Team. Un bottino cospicuo che poteva essere ancora più ricco se il teammate non lo avesse tamponato nella Sprint Race. La pista indiana gli piace e a fine gara dice questa è stata la vittoria più emozionante della carriera. Va detto che quando vince lo fa per distacco e le sue non sono mai affermazioni banali. I 44 punti dal leader del mondiale sono un gap che a 7 gare dal termine può essere colmato. Moltissimo dipenderà anche dall’assistenza tecnica che riceverà nelle prossime settimane. Bravissimo!
JORGE MARTIN 9: E’ l’altro volto sorridente della trasferta indiana. Primo nella Sprint Race, il primo umano dopo l’alieno Bezzecchi. Arriva al traguardo dopo aver vinto il duello finale con Quartararo ma soprattutto sfinito. Lo spagnolo ha messo pressione al campione del mondo in carica che è caduto nella sua trappola. La scivolata di Bagnaia riapre il mondiale e mette Martin nella condizione del cacciatore; la preda rossa sa bene che ogni minimo errore può costare caro. Preda che, ad oggi, quando è stata messa sotto pressione ha dimostrato una fragilità non all’altezza di chi ha ambizioni iridate. Mentalmente Martin, sorprendentemente, ha dimostrato una maggiore maturità. Vamos!
FABIO QUARTARARO 9: Erano diventate troppe le gare senza il francese protagonista sul podio. Soprattutto erano troppe le gare dove Fabio non ci emozionava più come in questa gara. Vederlo sul podio è una buona notizia non solo per la Yamaha ma anche per l’intero spettacolo legato alla MotoGp. Prova ad approfittare dell’errore di Martin nelle battute finali, ma la Ducati è ancora troppo lontana. Bien!
BRAD BINDER 7,5: Medaglia di legno per il sudafricano. Un piazzamento, però, che non cancella il distacco dal vincitore e dall’ultimo gradino del podio. Involuto!
PECCO BAGNAIA 2: Dopo la batosta della Sprint Race, vuole rifarsi in gara contro Martin e cade nel suo tranello. Invece di pensare al mondiale, pensa alla classifica di una gara e commette l’ennesimo errore stagionale. Scivola a poche tornate dal traguardo e brucia gran parte del vantaggio che aveva in classifica proprio su Martin. Ancora una volta ha dimostrato che quando è messo sotto pressione perde i duelli. Ecco perché, non me ne vogliate, non riesco ancora a considerarlo un fenomeno. A mio avviso si è fenomeni a prescindere dai titoli vinti, ma questa è un’altra storia. Oggi la storia della MotoGp ci dice che ha solo 13 punti di vantaggio sullo spagnolo. Se si guarda la moto che guida, Pecco potrà continuare a dormire sonni tranquilli. Se, però, guardiamo al suo tallone di Achille c’è da preoccuparsi. Perdere un mondiale in sella a quella che è la migliore moto tra le migliori del circus sarebbe un delitto perfetto per gli appassionati dei gialli ma imperdonabile da chi ama il genere rosso. Sveglia!
MARC MARQUEZ 6: Il pilota della HRC mentre cerca di rimanere agguantato al trenino del podio, commette un errore veniale e scivola. Marc, però, si rialza e dalle retrovie inizia una rimonta che lo porta ad agguantare la nona posizione. In passato per rimonte meno importanti hanno urlato al miracolo mentre oggi la cosa è passata in sordina. Il podio nella Sprint Race e la sua voglia di essere nei protagonisti hanno riacceso la MotoGp. MotoGp che vede sempre in lui nell’uomo più parlato, vedi la scelta della moto per la prossima stagione. Hanno voglia di far finta di non vedere o di ascoltare ma la MotoGp, questa MotoGp, abbisogna di Marquez, uno dei pochi fenomeni rimasti. Il resto sono solo chiacchiere su vecchi biscotti amari…Mannaggia mannaggia!
DUCATI: La migliore anche con le private.
YAMAHA: Una rondine in autunno…
KTM: Involuzione autunnale?
HONDA: Chi si contenta non gode…
APRILIA: Malino.
Fonte foto: pagina Facebook MotoGp
