MARCO BEZZECCHI 10: Secondo nella Sprint Race, sontuoso in gara, l’italiano è il dominatore assoluto in terra argentina. Pista asciutta? Nessun problema. Pista bagnata? 4 secondi all’inseguitore. Il riminese, allievo della VR46 Academy, torna a far suonare l’inno di Mameli nella patria di Maradona e Messi dopo che ci era riuscito nel 2015 proprio il suo maestro. Con 50 punti il Bezz comanda la classifica. Confesso che nei suoi confronti ho una simpatia poiché lo vedo dotato di quella che dalle mie parti chiamano “cazzimma”, qualità che ammiro molto nei piloti. Se la casa madre lo supporterà, potrà dire la sua in maniera consistente per la conquista del titolo. Bravissimo!
JOHANN ZARCO 8,5: Il francese, dopo una Sprint Race da dimenticare, in gara si trasforma in un sommergibile desmodromico. E’ bravo nel conservare le gomme per le battute finali, dove divora sia Morbidelli sia Marquez. Bravo!
ALEX MARQUEZ 8: Pole position e ultimo gradino del podio; un bottino niente male per chi è un debuttante in casa Ducati. Lo spagnolo con umiltà vive l’approccio desmodromico e iniziano ad arrivare le prime soddisfazioni. Bene!
FRANCO MORBIDELLI 8,5: Rivedere l’italiano di nuovo in lotta per le posizioni che contano fa enormemente piacere. Se il podio è sfumato per due volte, ha vinto, però, entrambe le sfide con il più quotato teammate. Speriamo che non sia solo un fuoco argentino. Vamos!!!
JORGE MARTIN 6,5: Lo spagnolo è molto più efficace in gara che nella Sprint Race. Da lui, però, mi aspetto di più. Forza!
PECCatO BAGNAIA 4: Si presenta in terra argentina con la maglia di Messi. Avrebbe dovuto, però, emulare l’amico Rossi il quale si presentò con la maglia del Pibe de Oro. Scherzi a parte, se nella Sprint Race sembrava correre non completamente a suo agio, in gara è sembrato molto sicuro. Una volta superato Marquez, ha dato l’impressione di gestire con tranquillità una buona piazza d’onore. A poche tornate dal traguardo, però, ha commesso un grave errore ed è scivolato. L’italiano campione in carica, a mio avviso, non deve cadere nell’errore di dover dimostrare a tutti i costi di essere il più veloce. I campionati si vincono e rivincono anche con i piazzamenti. Tra l’altro, nella fattispecie, sarebbe stata la seconda posizione. Per carità, il favorito era e rimane lui; errare è umano, vedremo…Daje!
DUCATI: La migliore.
YAMAHA: Rondine che ancora non fa primavera.
KTM: benino.
APRILIA: Malino.
HONDA: Male.
Fonte foto: pagina Facebook MotoGp
