MotoGp Brno:la pagella del Dicos

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DANI PEDROSA 10: Chi poteva battere la Honda di Marquez se non quella di Pedrosa? Finalmente lo spagnolo di Sabadell torna ad assaporare il dolce sapore della vittoria. Prima della trasferta nella Repubblica Ceca, nonostante cavalcasse una Honda, Dani ha sempre subito l’azione del compagno di squadra e della sua moto. Difficile trovare una causa, perché credo che alla base ci siano stati più fattori che vanno oltre un periodo di crisi che può aver vissuto il pilota. Il sorriso a fine gara è un inno alla gioia, mentre il suo modo di porsi tra i cordoli e fuori è un inno al fair play. Ben ritrovato!

 

JORGE LORENZO 9: L’altro volto sorridente del secondo più longevo circuito del mondiale è quello di Jorge. Al maiorchino è bastato firmare il rinnovo con la Yamaha che d’incanto ha ritrovato la competitività, la costanza e la consistenza che da sempre sono il suo marchio di fabbrica. In gara lui e la M1 numero 99 regalano pennellate degne del miglior Giotto. Allo spegnimento del semaforo è sembrato una pantera mentre caccia, con i due ducatisti dal nome Andrea prede indifese. A diciassette tornate dal traguardo, però, è vittima dell’agguato ordito dal torero con il mantello marchiato dalla cifra 26. Un ritorno nella lotta per il vertice che riapre, solo, la lotta per lo spettacolo. Bravo!

 

VALENTINO ROSSI 8: Mr. Marketing nonostante la ferita al quinto dito (mignolo) della mano sinistra riportata il sabato, è autore di una bella prestazione. Riesce nell’impresa quasi storica di non far salire sul podio il leader del mondiale e fa suo l’ultimo gradino del podio. Nel dopo gara alcuni miei colleghi hanno confuso il terzo posto con il primo. Salti di gioia, caroselli e festeggiamenti stile finale mondiale Germania 2006 o Spagna 1982. Non dite loro che dopo la firma di Jorge non è più il miglior pilota Yamaha e che al traguardo dal team mate ha beccato oltre cinque secondi, che a Brno non sono proprio poca roba. Cade di stile e pecca di presunzione quando dà del furbo a Marquez, perché in qualifica si porta sempre dietro una Ducati. Per il re del marketing MM93 si avvantaggia se ha qualcuno che si inserisce “tra lui e noi (plurale maiestatis?)”. Chi legge si farà in merito la sua opinione. I numeri inequivocabilmente dicono che da quando gareggia contro Marc al traguardo quasi sempre c’è stato qualcuno e più di uno tra sua maestà e Marquez. Quest’ultimo, però, costretto a girarsi e aspettare per vederlo finalmente arrivare. Ha poi una strana idea di rispetto verso non solo il collega campione del mondo, ma anche della Ducati e dei suoi uomini.  Ricorda quando Stoner gli fece il “gesto cagnolino”, dopo che lui si era messo per l’ennesima volta in scia per cercare di stargli attaccato? Dalle scuse si è passati ai complotti e dovrebbe capire che il rispetto è un qualcosa che prima di riceverlo bisogna darlo. Il solito!

 

MARC MARQUEZ 7: L’undicesima vittoria di seguito del 2014 resterà un sogno irrealizzabile. Da quando è impegnato nella MotoGp, è anche la prima volta che non sale sul podio dopo aver preso la bandiera a scacchi. I suoi, però, restano numeri da record e Brno è solo una tappa che ci regala la dimensione umana di Marc. Di lui ammiro non solo il talento ma anche l’umiltà ed il sorriso con i quali affronta i momenti meno positivi. Complimenti!

 

DESMO CHALLENGE: La vittoria va a Iannone, quinto davanti al Dovi per soli due decimi. Nelle qualifiche sono super competitivi, e appena la Ducati sarà meno aggressiva con le gomme, lo saranno anche per tutte le tornate delle gare. Gagliardi!

HONDA: La migliore, anche con Pedrosa.

 

YAMAHA: In netta crescita e la vittoria sembra meno lontana.

 

DUCATI: Competitiva in qualifica, meno in gara.

 

GARA: Un pochino noiosetta….Avete visto quella della Moto3? Quella è una gara!

 

DOMANDE DA PULITZER: Faccio mia una considerazione dell’amico Francesco Carollo. Guido Meda sentenzia che “Chiedere ogni volta ai piloti della Moto Gp come si fa a battere Marquez è una domanda stupida che si fa sempre più stupida”. Perchè quando si chiedeva a tutti i piloti cosa pensassero di Rossi era giornalismo da Pulitzer?

 

IL TRUCCO: Il Corriere dello Sport intitola l’intervista realizzata a Rossi  così: “La Ducati vola…..col trucco”. Premesso che ognuno è libero di scrivere come meglio crede, il titolo non mi è piaciuto. Quale sarebbe il trucco della Ducati, il solo pensiero di Rossi? La sua dichiarazione è sufficiente per mettere in secondo piano gli sforzi dei piloti e degli uomini Ducati? Dovizioso e Iannone in qualifica sono andati meglio, ma a loro, se non erro, non è stata data possibilità di replicare al “trucco”. E’ dai tempi di Stoner che la casa italiana, che dà lavoro a italiani e rappresenta il nostro genio motociclistico nel mondo, da una certa stampa tricolore è trattata in “modo diverso”. A pensar male cosa si fa? Da giornalista mi dissocio da questo modo di raccontare le cose. Il giornalismo, parlo in generale, non è come il gioco delle tre carte dove mentre si urla che non c’è trucco e inganno, si gabbano i lettori. Il giornalismo è raccontare prima la verità, poi dire la propria; infine, se sì ritiene necessario, dare enfasi alle opinioni dell’amico. Come diceva Lino Banfi “Una parola è assai e due sono poche”.


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