DOMENICA AL PALAFERSINI AMICHEVOLE CON IL CITTÀ DI FIUMICINO

Ogni due anni si vince. È capitato in C1. È successo anche in serie B. La storia si ripete. Dieci “tituli” in cinque anni. Dalla serie D all’A2 in un battibaleno. In mezzo tanti successi giovanili e un’idea fissa: una squadra “”””made in” Fiumicino, in stile Bilbao. Una cantera da allevare e tirare su, da far esordire in prima squadra. Massimiliano Mazzuca si gode la sua creatura. Un meccanismo perfetto. Un orologio svizzero. Il primo anno ci si ambienta, il secondo si scala la vetta. Partito con un manipolo di intrepidi che l’hanno seguito in questa folle avventura oggi si ritrova in serie A. La Futsal Isola da tempo non è più roba suo. L’ha donata a questa città. A tutta Fiumicino. A un tifo che ha girato mezza Italia, che l’ha sostenuta ovunque e che nelle ultime due trasferte è partita in massa per portarla alla vittoria.

LA SERIE A Un pensiero fisso, un sogno da inseguire, da agguantare. La serie A era diventato un pallino. Era stato il primo ad andare contro corrente. Mentre mister e dirigenza parlavano di salvezza, lui nemmeno troppo sottovoce chiedeva il campionato. Esigente e sognatore. Sotto sotto sapeva già come sarebbe finito. Ora i festeggiamenti. Finito il valzer si inizia con un altro ballo. Stress e fatica arrivederci a ottobre. “Anche se l’adrenalina e l’emozione cominciano già a mancarmi” confida. “È stata un’annata fantastica, spettacolare. L’anno scorso tutti parlavano di noi ed è andata come sappiamo tutti, molto male. Quest’anno per fortuna nessuno si è occupato della Futsal Isola. Erano tutti concentrati su altre formazioni, altre società. Meno male. I sorrisini e i ghigni degli altri durante le sconfitte? Un toccasana. Se abbiamo fatto qualcosa di importante è anche merito loro. Non c’avessero stuzzicato non so se avremmo finito per vincere questo campionato. Li devo ringraziare di cuore. Lo ‘scudetto’ è anche loro”. Salvezza. Play off. Secondo posto. Il valzer delle dichiarazioni scaramantiche è andato avanti per una stagione intera. Lui ha parlato poco, come sua abitudine. Tre parole, riferite a chi contava: voglio il campionato. Detto fatto. Se l’è preso, lasciando a bocca asciutta formazioni e società più quotate all’inizio dell’anno.

I TITULI Dieci in cinque anni. Tanta roba. “Vincere non è mai facile. Non si ottengono certi risultati a casaccio. Tutto quello che arriva ce lo siamo sudato attraverso il lavoro e la programmazione. Grazie a uno staff che c’ha sempre supportato”. Un’esperienza lunga anni. Poi lo scorso anno la rivoluzione: “S’era rotto qualcosa. Non avevamo più stimoli. Avevamo intenzione di non iscrivere la Futsal Isola. Ci fu quasi una sollevazione popolare. Lì capimmo che questa squadra non era più roba nostra ma rappresentava una città. Bisognava però cambiare qualcosa, di una nuova esperienza. Grazie ad Alessandro Distante e mister Sannino abbiamo deciso di acquisire giocatori diversi, di una nuova dirigenza e un nuovo staff tecnico. La crisi si è fatta sentire, i budget si sono ridotti notevolmente, siamo state una delle squadre che hanno investito di meno ottenendo più risultati. Questo dimostra che i soldi contano fino a un certo punto. Le vittorie si ottengono con il cuore, con la voglia di soffrire e di arrivare a un obiettivo”. Ora L’A2: “Ci godiamo questo momento, è tempo di festeggiare. Lo faremo domenica al PalaFersini con una grande festa insieme al Città di Fiumicino Calcio a 5. Giocheremo con loro un’amichevole per dire grazie ai tifosi che c’hanno seguito ovunque e poi staremo insieme fino a notte fonda. Dopo una stagione così lunga e molto intensa bisogna festeggiare. Poi penseremo ai programmi con un occhio all’under 21. Con questi ragazzi abbiamo iniziato un percorso che vogliamo portare a termine. Sono tutti giovani di Fiumicino. Abbiamo un sogno: farli esordire tra qualche anno in serie A. Ci arriveremo. Quando ci mettiamo in testa una cosa in un modo o nell’altro la facciamo. Faccio i miei complimenti ai ragazzi. Sono sicuro ci daranno tante soddisfazioni”.