Gara strana con doppia partenza, forse troppo concitata, che non ha dato modo ai piloti di riprendere la concentrazione giusta dopo il primo avvio “bloccato” per lo spegnimento del motore della Ducati di Karel Abraham con relativi rischi presi dai piloti che cercano di evitare chi aveva visto bene le bandiere gialle e l’arancione anzichè il verde del semaforo.
Procedura riavviata con piloti che sbracciano, la Honda di Dani Pedrosa che va in panne con il bloccaggio delle pinze dei freni, e la Ducati di Abraham che continua a spegnersi. Con queste premesse si riparte per il warm up e qui il primo colpo di scena, il pilota spagnolo Repsol viene fermato in fondo allo schieramento per aver riportato la moto ai box e quindi, come da regolamento, partenza in fondo al gruppo. Al via, scatto fulmineo di Valentino Rossi, Ducati Team, con il solito Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing, che prende il largo sul gruppo degli insegutori, con il diretto rivale Dani Pedrosa che dal fondo cerca il recupero finchè, Hector Barberà non pareggia i conti tamponandolo finendo entrambi a terra rovinosamente ma per fortuna senza nessun danno fisico.
In tutto questo inizio caotico non poteva fallire la ghiotta occasione Jorge Lorenzo andando a vincere, forse la gara decisiva di questo campionato, comandando dall’inizio alla fine in solitaria. Alle spalle dello spagnolo un incredibile Valentino Rossi, Ducati Team, che, grazie ai test fatti qui, grazie ad un nuovo telaio più equilibrato, e grazie ad alcuni protagonisti finiti a terra, il dottore porta a casa un risultato eccezionale se paraganato alle utlime prestazioni, che danno un ottimo spunto per il finale di campionato e omaggiando finalmente una partnership che doveva forse cominciare così sin dal primo anno.
Conquista il gradino più basso del podio un veloce e aggressivo, come forse non lo avevamo mai visto, Alvaro Bautista, in una volata incredibile con Andrea Dovizioso, Yamaha Tech3, con un distacco di soli 3 millesimi di secondo, ma buoni per salire su un podio che era d’obbligo per rivedere quella moto e quella tuta di quel colore che fu del Sic sul podio del circuito di casa.
Bella gara di Stefan Bradl, LCR Honda MotoGP, a lungo terzo e attaccato a Valentino Rossi, ma che deve mollare nel finale a causa dell’eccessivo consumo delle gomme.
Continua l’apprendimento di Johnny Rea, sulla Honda di Casey Stoner, finendo ottavo a 3 secondi da Hayden. Vince per le CRT Randy de Pugnet, Art Aprilia, seguto da un ottimo Michele Pirro, San Carlo Honda Gresini, e da Colin Edwards, NG Mobile Forwrd Racing.
In campionato prende punti pesanti Jorge Lorenzo che sale a quota 270 punti seguito da Dani Pedrsoa a 232 da Casey Stoner a 186.
Classifica Gran Premio di San Marino, Misano
01- Jorge Lorenzo – Yamaha Factory Racing – Yamaha YZR M1 – 27 giri in 42’49.836
02- Valentino Rossi – Ducati Team – Ducati Desmosedici GP12 – + 4.398
03- Alvaro Bautista – San Carlo Honda Gresini – Honda RC213V – + 6.055
04- Andrea Dovizioso – Monster Yamaha Tech 3 – Yamaha YZR M1 – + 6.058
05- Ben Spies – Yamaha Factory Racing – Yamaha YZR M1 – + 7.543
06- Stefan Bradl – LCR Honda MotoGP – Honda RC213V – + 13.272
07- Nicky Hayden – Ducati Team – Ducati Desmosedici GP12 – + 40.907
08- Jonathan Rea – Repsol Honda Team – Honda RC213V – + 43.162
09- Randy De Puniet – Power Electronics Aspar – ART GP12 – + 1’09.627 (CRT)
10- Michele Pirro – San Carlo Honda Gresini – FTR Honda MGP12 – + 1’13.605 (CRT)
11- Colin Edwards – NGM Mobile Forward Racing – Suter BMW – + 1’16.695 (CRT)
12- Yonny Hernandez – Avintia Blusens – BQR FTR – + 1’19.073 (CRT)
13- James Ellison – Paul Bird Motorsport – ART GP12 – + 1’19.408 (CRT)
14- Danilo Petrucci – CAME Iodaracing Project – Ioda Suter BMW – a 1 giro (CRT)
15- David Salom – Avintia Blusens – BQR FTR – a 1 giro (CRT)
Emanuele Bompadre
[nggallery id=274]
