JORGE MARTIN 10: Lo spagnolo ritorna a martellare ma questa volta non commette errori nè in pista né prima del via nella scelta delle mescole. Nella Sprint Race domina mentre in gara è sontuoso nel respingere gli attacchi di Binder, specie quelli delle tornate finali. Riapre il mondiale e, ancora una volta, dimostra che da mesi è lui il più veloce dei ducatisti, alla faccia di chi utilizza l’intelligenza come foglia di fico delle proprie vergogne. Vamos!
PECCO BAGNAIA 7: Il campione del mondo in carica afferma che finalmente arrivano le piste che predilige. Peccato, però, che ha continuato a prenderle senza se e senza ma. Nella Sprint Race riceve una paga pazzesca mentre in gara coglie la piazza d’onore solo grazie all’applicazione di una regola a dir poco bislacca. Una certa narrazione continua a elogiare le sue magnifiche gesta. Francamente tanto magnifiche non le trovo. Guida la migliore moto gestita dal team ufficiale eppure non ha ancora mostrato di essere lui a fare la differenza contro chi guida la stessa moto gestita, però, da una squadra privata. A chi parla di “intelligenza” ricordo che non solo offende Martin e la sua squadra poiché non sono affatto stupidi ma soprattutto dimentica che l’essenza del motociclismo non è un esame universitario ma una manifestazione di talento, quello del polso destro. Sveglia!
BRAD BINDER 8,5: Durante il week end è stato letteralmente indemoniato. In gara le prova davvero tutte per vincere ma è costretto ad arrendersi alla bravura di Jorge. Commette un errore a norma di un regolamento che, come detto, trovo bislacco (per Ktm qualcuno, in una situazione simile, in passato sarebbe stato graziato). Errore che gli costa la medaglia d’argento. Peccato!
MARCO BEZZECCHI 7,5: L’italiano in gara è il primo degli umani anche se, specie da metà gara, ha mostrato che il passo degli alieni non era così tanto lontano. Un piazzamento che fa tanto morale, specie in vista delle battaglie finali dove potrà essere uno degli aghi della bilancia. Bravo!
FABIO QUARTARARO 6,5: Di solito la quinta posizione viene valutata positivamente specie se quelli davanti hanno fatto un altro mestiere. Il problema, però, è che la Yamaha ha smesso da tempo di fare il mestiere della moto competitiva. El Diablo, così, è costretto a gare dove la soddisfazione più grande può arrivare dall’aver vinto la sfida contro un 8 volte campione del mondo. Quasi 5 secondi dal vincitore in Tailandia è un distacco eccessivo. Benino!
DUCATI: Vincente grazie a Martin.
KTM: Quasi vincente.
YAMAHA: Acqua che non toglie sete.
HONDA: Se non vi fosse Marquez…
APRILIA: Smarrita.
Fonte foto: pagina Facebook MotoGp
