Grazie alla sua diffusione e popolarità, dall’Olanda all’Italia, il golf si è aggiudicato un posto anche nel programma olimpico. Non è uno sport fine a sè stesso, e neanche un mero hobby per amatori affascinati.

Il golf, nel momento in cui si decide di praticarlo, diventa disciplina allo stato puro, raggiungimento di perfezione attraverso regole e complessità. Questo binomio rende lo sport del golf unico nel suo genere: esalta la competizione, elevandola a filosofia e stile di vita. In Italia, lo sport è in fase di ascesa e sono presenti alcuni circoli prestigiosi, ad esempio in Puglia, vicino Lecce, troviamo l’Acaya Golf Club.

Sfida ed ispirazione

Le regole del gioco sono determinate da fattori esterni che influenzano le performances dei giocatori, come ad esempio le condizioni ambientali e la morfologia dei campi da gioco.

Per questo, le norme generali vengono aggiornate periodicamente in una guida approvata dal R&A e dal USGA, entrambi Federazioni per la regolamentazione del gioco del golf.

L’atteggiamento previsto dal giocatore deve attenersi al fair play, ovvero all’osservazione delle regole, in totale rispetto dei diritti degli altri giocatori e del terreno di gioco. In questo senso, il giocatore deve tenere un buon ritmo e tempo, invitando i gruppi più veloci a sopravanzare.

Qualora il campo presenti dei dislivelli, il giocatore è tenuto a livellare i cosiddetti bunkers, a risistemare le zolle e a riparare i segni dell’impatto della palla sui greens.

Il giusto comportamento sul campo da golf

Nel golf non esiste la figura dell’arbitro: ognuno è arbitro di sé stesso.

É fondamentale, per evitare di incorrere in spiacevoli situazioni e penalità, conoscere le regole base e soprattutto praticare l’onestà, la cortesia e la sportività.

Una grave infrazione dell’etichetta, infatti, può comportare, a discrezione del comitato prescelto, la squalifica del golfista.

Durante il gioco non è possibile nè chiedere nè fornire consigli circa le distanze, la bandiera o gli ostacoli. L’unico interlocutore dev’essere l’assistente personale, ovvero il partner (caddie) che gioca per la parte del giocatore medesimo.

Le regole di base nel Match Play e nello Stroke Play

Il gioco a buche può essere Individuale, Threesome, Foursome, Three-Ball, Best-Ball e Four-Ball.

Nel suddetto Match Play si affrontano due o più giocatori su un giro convenzionale. Una buca è vinta dalla parte che imbuca la palla in meno colpi (tenuto conto dell’handicap e delle penalità). Il vincitore, al termine del percorso, è colui che ha vinto più buche.

Nello Stroke Play, ovvero nel gioco a colpi Individuale, Foursome e Four-Ball, il golfista vincitore è colui che ha effettuato il minor numero di colpi. Le regole del gioco riguardano il colpo di partenza, per cui la palla dev’essere giocata fra gli indicatori di partenza, fino alla distanza dei due bastoni.

La posizione della palla, una volta a terra, non dev’essere migliorata. Se la palla si trova sul bunker o sul putting green è fondamentale attenersi alle regole, così come se la palla si trova in un ostacolo d’acqua o fuori limite.

Se la palla in movimento viene mossa o deviata dal proprio comportamento, e non accidentalmente da un agente estraneo, la penalità è inevitabile.

Nel Match Play, le regole riguardano anche la concessione del colpo, della buca e dell’incontro. Se sorge un dubbio, il golfista può reclamare o contestare in tempo utile.

Nello Stroke Play il concorrente deve sempre imbucare la palla prima di lasciare il putting green. Le regole del gioco prevedono una corretta procedura per il concorrente e la determinazione del punteggio per la buca.

La penalità per infrazione è due colpi, il rifiuto di attenersi alle regole nel rispetto dei diritti del concorrente pena la squalifica dal gioco.