Il Napoli comincia il nuovo anno così come aveva concluso il 2016 regalando, ai propri tifosi, emozioni ad alta tensione  fino all’ultimo secondo di gioco; se a Firenze era stato un rigore siglato da  Gabbiadini al  94’ a regalare il pareggio ed  infrangere i sogni di vittoria dei toscani, uguale copione si è consumato ieri sera al S.Paolo e medesima  sorte è toccata ai doriani, che hanno dovuto ingoiare il boccone amaro della sconfitta al 95’  con Tonelli che insaccava il goal del 2-1  quando, ormai,  non ci credeva nemmeno il più ottimista tra i supporters azzurri. Che fosse una gara impegnativa quella contro la Sampdoria si sapeva ampiamente: l’incognita prestazionale dovuta alla lunga sosta natalizia e le tante assenze costringono  Sarri a presentare una difesa nuova di zecca con Hysaj , unico titolare di ruolo, coadiuvato da Chiriches, l’esordiente Tonelli e Strinic , un centrocampo “old style” con Allan,  Jorginho ed Hamsik ed il solito, ed ormai collaudato,  tridente di attacco con Insigne , Mertens e Callejon. Il Napoli , complice una serata con temperatura polare, il terreno non proprio al meglio ed i muscoli un pochino imballati, non appare lucido e veloce specialmente negli uomini del reparto avanzato e fatica a creare occasioni pericolose  anche perché la Samp prende l’impegno particolarmente sul serio, schiera la formazione migliore ed opera un pressing asfissiante sui portatori di palla aggredendo l’avversario sin dalla trequarti di campo. Il primo tempo procede senza particolari sussulti fino a quando il Napoli , alla mezz’ora, decide di complicarsi la vita: Schick, lungo la fascia destra, si libera di Chiriches e centra dal fondo, Hysaj col petto non riesce a far meglio che infilare la propria rete. L’inaspettato vantaggio della Sampdoria cambia le carte in tavola ed il destino di una partita sonnacchiosa. Il secondo tempo vede un Napoli decisamente diverso, più tonico, arrembante ed una Samp che, con il passare dei minuti, arretra sempre di più il proprio baricentro a difesa del vantaggio. Al 60’ l’episodio che , probabilmente, contribuisce a cambiare il destino della gara: Silvestre, già ammonito, commettendo una clamorosa ingenuità, ostacola il rinvio di Reina e si fa espellere dall’arbitro Di Bello. La pressione del Napoli si fa, ovviamente, più accentuata: Sarri cerca di dare più peso e velocità alle manovre di attacco inserendo Zielinski e Gabbiadini mentre Giampaolo cerca di coprirsi in difesa con Dodo al posto di Schick affidandosi, poi,  a Muriel, più idoneo al contropiede, rispetto ad  uno spento Quagliarella . Gli azzurri , con il passare dei minuti, migliorano in pericolosità e le azioni da rete si moltiplicano, nell’aria si sente profumo di goal che puntualmente arriva: minuto 77 , cross da sinistra di Insigne, a tagliare la difesa avversaria, Callejon rimette al centro per un puntuale  Gabbiadini che non deve far altro che spingere la palla in rete. Manca quasi un quarto d’ora alla fine ed il Napoli crede ancora nella vittoria, il pareggio non soddisfa i ragazzi di Sarri che  continuano a spingere con sempre più veemenza : Hamsik , da vero capitano, spinge la squadra all’assalto finale e quando ormai il risultato di parità sembra cristallizzato sull’1-1 ecco il colpo di scena degno di un finale alla Hitchcock: Mertens,  palla al piede, scende sulla sinistra e indirizza la palla in area che , sbattendo sulle gambe di Torreira finisce a Strinic, il croato, dopo aver guadagnato il fondo con un perfetto dribbling, indirizza a centro area trovando Tonelli che infila la palla sotto la traversa con un perfetto colpo di piatto destro. Il Napoli vince all’ultimo secondo con un finale rovente e fa dimenticare il gelo  che  tifosi  hanno patito per quasi due ore, la Sampdoria esce dal campo furente con l’arbitro colpevole, a loro dire,  di aver inflitto a Silvestre una sanzione troppo severa, addirittura ingiusta. Gli azzurri riprendono il cammino, con questa vittoria, verso posizioni più consone alle proprie ambizioni superando un ostacolo per nulla agevole, una Samp mai doma che, speriamo, metta lo stesso ardore, visto al S.Paolo, con le altre avversarie di rango superiore.