La tappa del Campionato Regionale GPG di spada e fioretto si è appena conclusa con un enorme successo di presenze che certamente lascerà il segno nell’ospitalità sportiva di Anguillara. Il Palafagiani, ancorché con le sue pecche strutturali e gestionali, ha dimostrato di essere la sede ideale per pensare in grande, proprio come ha saputo fare il direttivo della Gymnasium Sabatia Asd capace di onorare la fiducia accordata dalla Federazione Italiana Scherma quando ha deciso di assegnare alla scuola di Anguillara l’organizzazione di una tappa così importante.
Più di venti società regionali del mondo della scherma hanno partecipato alla tappa regionale presentando più di 370 atleti “under 14” che hanno incrociato le loro armi su ben dodici pedane allestite per l’occasione. Un sabato dedicato alla spada e una domenica invece al fioretto. La Gymnasium Sabatia Asd ha portato in pedana ben 14 atleti che hanno tirato di spada perché quelli che praticano il fioretto sono ancora, per così dire, …“alle prime armi”.
E’ difficile parlare o solo pensare alla scherma senza riandare obbligatoriamente con la mente ai duelli tra gentiluomini o ancora più facilmente a quelli dei moschettieri, di Cirano o addirittura di Zorro. Ed è qui che può nascere un problema: la scherma moderna è una vera e propria arte marziale, elegante e strettamente legata ad un codice d’onore. Non a caso in questa disciplina, le regole vengono definite “convenzioni”, fondamentalmente basate sul rispetto dell’avversario, un avversario da battere basandosi sulla destrezza, sul tecnicismo, sulla strategia e sul coraggio, mai sull’imbroglio.
Rispetto ai duelli di cui sopra, oggi la scherma, anche se disciplina sportiva di nicchia, si è evoluta attraverso la tecnologia che ne ha reso più facile lo sviluppo e l’apprezzamento da parte del grande pubblico. I successi mondiali dei nostri nazionali come quelli delle recenti olimpiadi londinesi, continuano a contribuire all’affermazione di questa splendida disciplina sia tra i giovanissimi che tra i più maturi.
Negli incontri la zona bersaglio dell’avversario varia a seconda dell’arma utilizzata. Nel fioretto ad esempio (gli assalti sono molto tecnici), sono validi solo i colpi portati con la punta e solo sul torso. La spada invece può colpire qualsiasi parte del corpo ma solo con la punta; questo perché in origine questo stile era destinato a provocare sangue ma non a uccidere. Il contrattacco è spesso lo stile preferito, e in effetti gli schermidori della spada sono più intenti a provocare un attacco che non a lanciarlo, attenti poi rispondere alla prima occasione propizia.
La sciabola infine, è progettata per tagliare e squarciare più che per colpire di punta. Si può colpire con qualsiasi parte dell’arma qualsiasi parte del corpo, ma solo dalla vita in su (compresa la maschera e la schiena). Potendo quindi colpire sia con il taglio che con la punta, gli incontri normalmente sono più spettacolari. Molto usato tra l’altro, l’attacco nel quale il corpo dello schermidore è decisamente inclinato in avanti con il braccio armato slanciato verso l’avversario, la cosiddetta “flèche” o “frecciata”, molto amata dai più dinamici in pedana.
Quello della scherma è un fenomeno che ad Anguillara purtroppo conoscono ancora in pochi e proprio per questo, e soprattutto per l’esaltante spettacolo fornito dalla manifestazione dello scorso week end, abbiamo deciso di saperne di più chiedendo qualche informazione supplementare ad uno dei maestri d’armi della scuola sabatina, Giannandrea Parisi, ex nazionale di pentathlon.
Guai a parlare di palestra, vero maestro Parisi?
“In effetti per noi si tratta di sala scherma così come pure preferiamo parlare di procedura accademica anziché di lezioni. Rispetto ad altre discipline sportive infatti, la scherma prevede una costruzione dell’insegnamento molto particolare finalizzata proprio a creare la figura del maestro d’armi. Sono poi i maestri che trasmetteranno agli allievi quei valori propri della scherma che seppure basata sul confronto fisico esula dall’aggressività e ancor meno dalla violenza”.
A quanti anni si può cominciare a tirare di scherma?
“Si comincia a sette/otto anni e non c’è alcun limite d’età per i cosiddetti master, per i quali c’è addirittura un circuito a livello federale molto importante e molto seguito. Si comincia presto quindi ma non esiste limite d’età per avvicinare questa splendida disciplina”.
La scherma è uno sport caro?
“La retta mensile presso di noi è assolutamente accessibile a tutte le famiglie; di attrezzatura, per cominciare, se ne trova facilmente di seconda mano, e ha più o meno lo stesso costo delle attrezzature di altre discipline, con la differenza che nel nostro caso la maschera e l’arma seguono l’atleta per diversi anni”.
A che tipo di allenamento sono sottoposti i giovanissimi schermidori?
“I ragazzi frequentano la nostra sala scherma tre volte a settimana per due ore. Una metà del tempo è espressamente dedicata alla preparazione di ginnastica generale improntata sulle capacità coordinative anche perché la scherma è uno sport monolaterale e quindi si rende necessario uno sviluppo armonico del corpo dei più giovani. L’altra metà del tempo invece si utilizza l’arma per l’insegnamento dei fondamentali. Devo aggiungere che la componente femminile nella scherma è numericamente quasi al livello di quelle maschile, a significare quanto le ragazze amino una disciplina che potrebbe erroneamente sembrare riservata ai soli maschi”.
Fioretto, spada, sciabola. Che cosa è che determina l’uso di una delle tre da parte dei giovani atleti?
“E’ il maestro che decide quale arma userà l’allievo. In passato la conformazione fisica determinava rigidamente il tipo di arma che doveva essere utilizzata. Oggi si sono aggiunte altre componenti, non ultima l’appartenenza ad un gruppo di amici da parte di un allievo che evidentemente non deve esserne allontanato solo perché sembra essere più predisposto all’utilizzo di un’arma diversa di quella usata dagli amici”.
Esistono comunque delle attitudini particolari che connotano un potenziale campione?
“La scherma è una disciplina estremamente tecnica. Richiede velocità, colpo d’occhio e precisione. Le qualità innate comunque possono essere, anzi debbono essere, integrate da tecnica, volontà, spirito di sacrificio, disponibilità che consentiranno a chiunque di raggiungere un alto livello di scherma”.
Lo schermidore mancino è in qualche modo agevolato?
“In passato c’erano pochissimi mancini che tiravano di scherma e questo in qualche modo li agevolava nei confronti di chi, tirando di destro, poteva trovarsi in difficoltà in pedana. Nel tempo poi i mancini sono aumentati e sono soprattutto diminuite le leggende relative alla ‘mano del diavolo’ cosicché oggi in pedana gli scontri sono assolutamente alla pari”.
La disciplina della scherma può dare l’impressione di pericolosità. E’ così?
“La nostra attrezzatura segue dei parametri molto severi che garantiscono l’incolumità dei praticanti. Questo vale per la maschera come per il corpetto e per l’arma che devono rispondere a dei requisiti assolutamente di sicurezza”.
Il neofita ha delle difficoltà nel seguire i vari assalti, indipendentemente dal tipo di arma usata. Oltre ad avvalersi del riscontro elettronico, su cosa bisognerebbe porre l’attenzione per capire meglio chi si è aggiudicato l’assalto?
“In effetti serve un buon colpo d’occhio che tuttavia si affina con l’esperienza. Oggi lo strumento elettrico è divenuto indispensabile per aiutare l’arbitro che inoltre conosce le cosiddette ‘convenzioni’, regole per intenderci, che determinano in caso di simultaneità di segnalazione luminosa, chi è che si aggiudica l’assalto, vedasi ad esempio chi attacca piuttosto che chi si difende. Forse la più facile da seguire è la spada che non prevede convenzioni e nella quale quindi basta seguire il riscontro elettrico. Naturalmente per apprezzare appieno i diversi tipi di attacco o di parate c’è sempre bisogno di un po’ di esperienza”.
Alla Gymnasium Sabatia quanti sono i maestri d’armi?
“Oltre a me c’è Gianluca Montecchia, preparatore per il settore spada degli atleti di pentathlon moderno che hanno partecipato alle ultime olimpiadi di Londra, Federica D’Accolti e Stefano Baiocco che si occupa in particolare dei più giovani fiorettisti
Maestro Parisi, una sala scherma molto giovane la vostra. Qualche palmares da citare?
“In effetti la nostra attività qui ad Anguillara comincia nel 2009 con dei giovanissimi partendo praticamente da zero. Nella scherma per raccogliere risultati di rilievo servono alcuni anni ma nonostante ciò possiamo già vantare nell’ultimo interregionale di spada ‘under 14’ un primo posto con Giorgio Ciucci e un terzo posto con Alessandro Corradi. Un altro terzo posto alle fasi nazionali lo abbiamo ottenuto con Chiaraluna Tiribello. Nello scorso week end inoltre abbiamo conseguito un terzo posto con Ludovica Montecchia. Quattro podi in questo anno che ci lasciano sperare in un futuro più che roseo per i nostri giovani atleti”.
Impegni futuri per la Gymnasium Sabatia?
“Nel mese di febbraio parteciperemo al campionato nazionale a squadre a Firenze; a marzo ci sarà un’altra fase nazionale a Napoli per arrivare poi alla fine dell’anno a Rimini e disputare il campionato italiano. Naturalmente stiamo sempre parlando della categoria under 14 di spada”.
Più di venti società regionali del mondo della scherma hanno partecipato alla tappa regionale presentando più di 370 atleti “under 14” che hanno incrociato le loro armi su ben dodici pedane allestite per l’occasione. Un sabato dedicato alla spada e una domenica invece al fioretto. La Gymnasium Sabatia Asd ha portato in pedana ben 14 atleti che hanno tirato di spada perché quelli che praticano il fioretto sono ancora, per così dire, …“alle prime armi”.
E’ difficile parlare o solo pensare alla scherma senza riandare obbligatoriamente con la mente ai duelli tra gentiluomini o ancora più facilmente a quelli dei moschettieri, di Cirano o addirittura di Zorro. Ed è qui che può nascere un problema: la scherma moderna è una vera e propria arte marziale, elegante e strettamente legata ad un codice d’onore. Non a caso in questa disciplina, le regole vengono definite “convenzioni”, fondamentalmente basate sul rispetto dell’avversario, un avversario da battere basandosi sulla destrezza, sul tecnicismo, sulla strategia e sul coraggio, mai sull’imbroglio.
Rispetto ai duelli di cui sopra, oggi la scherma, anche se disciplina sportiva di nicchia, si è evoluta attraverso la tecnologia che ne ha reso più facile lo sviluppo e l’apprezzamento da parte del grande pubblico. I successi mondiali dei nostri nazionali come quelli delle recenti olimpiadi londinesi, continuano a contribuire all’affermazione di questa splendida disciplina sia tra i giovanissimi che tra i più maturi.
Negli incontri la zona bersaglio dell’avversario varia a seconda dell’arma utilizzata. Nel fioretto ad esempio (gli assalti sono molto tecnici), sono validi solo i colpi portati con la punta e solo sul torso. La spada invece può colpire qualsiasi parte del corpo ma solo con la punta; questo perché in origine questo stile era destinato a provocare sangue ma non a uccidere. Il contrattacco è spesso lo stile preferito, e in effetti gli schermidori della spada sono più intenti a provocare un attacco che non a lanciarlo, attenti poi rispondere alla prima occasione propizia.
La sciabola infine, è progettata per tagliare e squarciare più che per colpire di punta. Si può colpire con qualsiasi parte dell’arma qualsiasi parte del corpo, ma solo dalla vita in su (compresa la maschera e la schiena). Potendo quindi colpire sia con il taglio che con la punta, gli incontri normalmente sono più spettacolari. Molto usato tra l’altro, l’attacco nel quale il corpo dello schermidore è decisamente inclinato in avanti con il braccio armato slanciato verso l’avversario, la cosiddetta “flèche” o “frecciata”, molto amata dai più dinamici in pedana.
Quello della scherma è un fenomeno che ad Anguillara purtroppo conoscono ancora in pochi e proprio per questo, e soprattutto per l’esaltante spettacolo fornito dalla manifestazione dello scorso week end, abbiamo deciso di saperne di più chiedendo qualche informazione supplementare ad uno dei maestri d’armi della scuola sabatina, Giannandrea Parisi, ex nazionale di pentathlon.
Guai a parlare di palestra, vero maestro Parisi?“In effetti per noi si tratta di sala scherma così come pure preferiamo parlare di procedura accademica anziché di lezioni. Rispetto ad altre discipline sportive infatti, la scherma prevede una costruzione dell’insegnamento molto particolare finalizzata proprio a creare la figura del maestro d’armi. Sono poi i maestri che trasmetteranno agli allievi quei valori propri della scherma che seppure basata sul confronto fisico esula dall’aggressività e ancor meno dalla violenza”.
A quanti anni si può cominciare a tirare di scherma?
“Si comincia a sette/otto anni e non c’è alcun limite d’età per i cosiddetti master, per i quali c’è addirittura un circuito a livello federale molto importante e molto seguito. Si comincia presto quindi ma non esiste limite d’età per avvicinare questa splendida disciplina”.
La scherma è uno sport caro?
“La retta mensile presso di noi è assolutamente accessibile a tutte le famiglie; di attrezzatura, per cominciare, se ne trova facilmente di seconda mano, e ha più o meno lo stesso costo delle attrezzature di altre discipline, con la differenza che nel nostro caso la maschera e l’arma seguono l’atleta per diversi anni”.
A che tipo di allenamento sono sottoposti i giovanissimi schermidori?
“I ragazzi frequentano la nostra sala scherma tre volte a settimana per due ore. Una metà del tempo è espressamente dedicata alla preparazione di ginnastica generale improntata sulle capacità coordinative anche perché la scherma è uno sport monolaterale e quindi si rende necessario uno sviluppo armonico del corpo dei più giovani. L’altra metà del tempo invece si utilizza l’arma per l’insegnamento dei fondamentali. Devo aggiungere che la componente femminile nella scherma è numericamente quasi al livello di quelle maschile, a significare quanto le ragazze amino una disciplina che potrebbe erroneamente sembrare riservata ai soli maschi”.
Fioretto, spada, sciabola. Che cosa è che determina l’uso di una delle tre da parte dei giovani atleti?
“E’ il maestro che decide quale arma userà l’allievo. In passato la conformazione fisica determinava rigidamente il tipo di arma che doveva essere utilizzata. Oggi si sono aggiunte altre componenti, non ultima l’appartenenza ad un gruppo di amici da parte di un allievo che evidentemente non deve esserne allontanato solo perché sembra essere più predisposto all’utilizzo di un’arma diversa di quella usata dagli amici”.
Esistono comunque delle attitudini particolari che connotano un potenziale campione?
“La scherma è una disciplina estremamente tecnica. Richiede velocità, colpo d’occhio e precisione. Le qualità innate comunque possono essere, anzi debbono essere, integrate da tecnica, volontà, spirito di sacrificio, disponibilità che consentiranno a chiunque di raggiungere un alto livello di scherma”.
Lo schermidore mancino è in qualche modo agevolato?
“In passato c’erano pochissimi mancini che tiravano di scherma e questo in qualche modo li agevolava nei confronti di chi, tirando di destro, poteva trovarsi in difficoltà in pedana. Nel tempo poi i mancini sono aumentati e sono soprattutto diminuite le leggende relative alla ‘mano del diavolo’ cosicché oggi in pedana gli scontri sono assolutamente alla pari”.
La disciplina della scherma può dare l’impressione di pericolosità. E’ così?
“La nostra attrezzatura segue dei parametri molto severi che garantiscono l’incolumità dei praticanti. Questo vale per la maschera come per il corpetto e per l’arma che devono rispondere a dei requisiti assolutamente di sicurezza”.
Il neofita ha delle difficoltà nel seguire i vari assalti, indipendentemente dal tipo di arma usata. Oltre ad avvalersi del riscontro elettronico, su cosa bisognerebbe porre l’attenzione per capire meglio chi si è aggiudicato l’assalto?
“In effetti serve un buon colpo d’occhio che tuttavia si affina con l’esperienza. Oggi lo strumento elettrico è divenuto indispensabile per aiutare l’arbitro che inoltre conosce le cosiddette ‘convenzioni’, regole per intenderci, che determinano in caso di simultaneità di segnalazione luminosa, chi è che si aggiudica l’assalto, vedasi ad esempio chi attacca piuttosto che chi si difende. Forse la più facile da seguire è la spada che non prevede convenzioni e nella quale quindi basta seguire il riscontro elettrico. Naturalmente per apprezzare appieno i diversi tipi di attacco o di parate c’è sempre bisogno di un po’ di esperienza”.
Alla Gymnasium Sabatia quanti sono i maestri d’armi?
“Oltre a me c’è Gianluca Montecchia, preparatore per il settore spada degli atleti di pentathlon moderno che hanno partecipato alle ultime olimpiadi di Londra, Federica D’Accolti e Stefano Baiocco che si occupa in particolare dei più giovani fiorettisti
Maestro Parisi, una sala scherma molto giovane la vostra. Qualche palmares da citare?
“In effetti la nostra attività qui ad Anguillara comincia nel 2009 con dei giovanissimi partendo praticamente da zero. Nella scherma per raccogliere risultati di rilievo servono alcuni anni ma nonostante ciò possiamo già vantare nell’ultimo interregionale di spada ‘under 14’ un primo posto con Giorgio Ciucci e un terzo posto con Alessandro Corradi. Un altro terzo posto alle fasi nazionali lo abbiamo ottenuto con Chiaraluna Tiribello. Nello scorso week end inoltre abbiamo conseguito un terzo posto con Ludovica Montecchia. Quattro podi in questo anno che ci lasciano sperare in un futuro più che roseo per i nostri giovani atleti”.
Impegni futuri per la Gymnasium Sabatia?
“Nel mese di febbraio parteciperemo al campionato nazionale a squadre a Firenze; a marzo ci sarà un’altra fase nazionale a Napoli per arrivare poi alla fine dell’anno a Rimini e disputare il campionato italiano. Naturalmente stiamo sempre parlando della categoria under 14 di spada”.
In attesa dei prossimi impegni in trasferta, Gianandrea Parisi ci anticipa la possibilità che la Federazione assegni alla Gymnasium Sabatia l’organizzazione di un nuovo evento quale quello appena trascorso. Per quella data vogliamo sperare che l’Amministrazione completi i lavori di adeguamento della struttura e soprattutto delle sue parti esterne cosicché lo sport locale possa continuare a rappresentare degnamente l’apprezzata ospitalità sabatina.
Renato Magrelli
[foldergallery folder=”cms/file/BLOG/7328/” title=”7328″]
