Un altro record, un altro triplete. L’Isola s’è portata via tutto.
Anche le scarpette d’oro. Andrea Colaceci re dei bomber nel massimo campionato regionale di C1, il baby Nicoletti in quello juniores e under 21. Una stagione pazzesca. Tre campionati vinti, tre classifiche marcatori strappate. Mai visto. Agli altri sono rimaste le briciole.

IL RE DEI BOMBER Quarantacinque gol tondi tondi, cinque nell’ultima partita contro la Mirafin (9-1 finale), ottanta da quando è arrivato alla Futsal Isola. Il PalaDanubio s’è tolto il cappello davanti ad Andrea Colaceci, il cobra. L’anno scorso la scarpetta d’oro gli era
sfuggita: un po’ le assenze, un po’ i finali di stagione che regalano sempre tante sorprese. Quest’anno se l’è presa con la tigna e la determinazione che mette in campo sempre: amichevoli, allenamenti, partite, non fa differenza. Se non segna e vince non è contento.
Quasi duecento gol negli ultimi cinque anni, un killer d’area, capace di miscelare gol pazzeschi, come quel tiro baciato dagli dei contro l’Artena. A reti di rapina. Al suo stop e girata, marchio di fabbrica di un giocatore che all’Isola ha trovato un’oasi da ripagare a suon di gol.
Tre promozioni con tre squadre diverse. Un portafortuna. Quest’anno ha giocato con continuità, non gli capitava dalla stagione della Cogianco, quella della B. “Devo ringraziare tutti – dice -. Il mister, la squadra, la società, lo staff. Tutti hanno fatto la differenza. Io ho messo a disposizione della squadra le mie qualità”. Quarantacinque gol, ma due nel cuore: “Il 4-3 contro l’Olimpus, segnato quasi al termine dopo una rimonta pazzesca. E l’uno a uno contro l’Artena. Spettacolare, contro la squadra con la quale abbiamo lottato per tutta la stagione, davanti a un pubblico fantastico che voleva solo festeggiare. Un sogno, il giusto epilogo di una stagione perfetta” ammette. Ora dovrà ritirare la scarpetta d’oro, un altro trofeo, da mettere dentro quell’interminabile bacheca che ha: “Lo ripeto, devo ringraziare tutti. Se ho vinto la classifica dei marcatori è merito di tutti, e lo abbiamo fatto senza che ci regalassero nulla”. Ora la B, il calcio nazionale da riassaporare dopo un periodo passato nel regionale: “Spero di continuare a lungo con questa società e di avere la possibilità di confrontarmi con questa nuova sfida – ammette -. Dopo aver girato l’Italia e l’esperienza della Cogianco, l’Isola è per me un sogno. Non esitai un minuto quando due anni fa II ds Segantini mi prospettò questa possibilità. Lavorare con un monumento del futsal, come mister Lattanzi, stare in simbiosi con un progetto ambizioso costruito dai presidenti Mazzuca e Poggio, è quello che voglio”. Una stagione così, sarà difficile da ripetere: “Forse sì, vincere tutto non è roba che si vede spesso. È stata una stagione fantastica. Ma questa società non è sazia. Lavora con la professionalità delle grandi. E questo alla lunga fa la differenza”. Il bomber ha risposto presente. In B vuole lasciare il segno. Il marchio del cobra.

BOMBER A CONFRONTO Può essere il Colaceci del futuro. Uno in grado di essere decisivo sempre e comunque. Emiliano Nicoletti, 108 gol tra coppe e campionato under 21 e juniores, alla prima nel futsal, è un predestinato. Uno di quelli che non nascono tutti i giorni. Il grande salto non l’ha avvertito. Ha avuto un impatto devastante. Un pennellone veloce, con un dribbling da capogiro e i piedi buoni, in grado di far salire la squadra, giocare di sponda e tagliare in due le difese avversarie. Il “tedesco” come lo chiamano, è un bomber di razza. Non ne ha sbagliata una. E s’è tolto pure la soddisfazione di segnare qualche gol in prima squadra. In casa Isola se lo coccolano. È uno della nidiata Sannino che potrebbe guidare, tra un paio d’anni, la cavalcata verso la storia. Lui rimane cauto e vive alla giornata: “Non me l’aspettavo. Il traguardo elite è stato fantastico, così come la vittoria nella regular season nell’under 21. Tutti raggiunti meritatamente. Io? Devo ringraziare i miei compagni e il mister, senza di loro non avrei raggiunto questo traguardo”.
Sannino, il tecnico dei miracoli, l’ha strizzato ben bene all’inizio dell’anno. Lui ha resettato il passato di stella del calcio a 11 e s’è messo a lavorare. I frutti sono arrivati quasi subito: “Da inizio stagione sono migliorato molto, grazie a Sannino che ci ha subito fatto entrare nel mondo del calcio a 5. Non è stato facile, ma alla fine i risultati gli hanno dato ragione”. Cento e passa gol, tutti decisivi.
“Ma quelli che ricordo con maggiore gioia – dice – sono il ritorno contro la Lazio e l’Olimpia, che ci hanno permesso nella juniores di fare il salto verso l’elite”. Il futuro è dalla sua: “Io come Colaceci?
Magari. La nostra fortuna, oltre ad avere un tecnico come Sannino e una società seria alle spalle, è stata soprattutto quella di allenarci con dei fenomeni che giocano in prima squadra. Ci hanno dato consigli ottimi e questo è fondamentale. Io penso solo a lavorare e divertirmi. Campo alla giornata, si vedrà”. Ora l’ultimo sprint, le coppe: “Siamo in lizza. Un calo mentale? Non credo, questo è un gruppo unito e ben amalgamato. Non succederà”.