Un fine settimana da pazzi. Uno di quelli che non ti scorderai mai. Che ti porterai dietro per sempre. Lo strappo fondamentale ma non decisivo nella juniores. Il campionato festeggiato dall’under 21 a casa, quando tutti pensavano che il party dovesse essere nuovamente rimandato dopo il pareggio degli Orange (il secondo consecutivo) sul campo della Virtus Aurelia. I grandi che sognano un traguardo inseguito per tutta la stagione. È un fine settimana da urlo. Uno di quelli da segnare di rosso sul calendario, rimanendo con i piedi però ben saldi. Per un traguardo centrato, ce ne sono due da rincorrere.
CAMPIONI I baby fenomeni sono primi. Il girone C dell’under 21 regionale è loro. Nessuno glielo può più togliere: + 9 dalla seconda a tre giornate dal termine, con gli scontri diretti tutti a favore dell’Isola. Sono campioni. Anche la matematica lo dice. Ora lo dice. E il sapore è di quelli dolcissimi. Partito tutto per scherzo, per gioco, è finito con una vittoria mai in discussione: 15 vittorie, 4 pareggi.
Zero sconfitte. Una macchina da guerra che segna a ripetizione (108 gol) e subisce praticamente nulla (46 gol). Bomber Nicoletti in cima alla classifica cannonieri con 36 marcature a + 12 da Vassalluzzo secondo.
Una sfilza di talenti che hanno incantato tutti, allevati da un mister, Ciro Sannino, che li ha presi ragazzi e li ha trasformati in uomini veri, che non mollano mai. Che nelle avversità si esaltano e danno tutto. Una squadra d’acciaio, come i loro dirimpettai della C1. Dei baby fenomeni che hanno iniziato un percorso. Un tracciato che potrebbe portarli ovunque, sull’Olimpo. Ma guai a mollare ora. Guai a volare troppo alto. Ci sono i nazionali da inseguire. E una juniores da chiudere con il botto.
QUASI CAMPIONI Cinque punti di vantaggio a due giornate dal termine.
Non è fatta. Non è ancora fatta. Ma l’Isola c’è vicinissima. Ora, chiuso il discorso under 21, bisogna prendersi anche la juniores. Ciro Sannino vuole tutto. Fermarsi ora, sul più bello, dopo aver scalato Everest e K2 non se ne parla. C’è un sogno da inseguire, un altro obiettivo da acchiappare. Perché questa squadra è sua. Questo progetto è suo. Se l’è costruito da solo, con i suoi fedelissimi. Con una società che l’ha messo nelle condizioni di lavorare e ora si prende le gioie. Aveva ragione lui, mister Sannino a crederci senza troppo sussurrarlo. Avevano ragione il presidente Mazzuca e la presidentessa Poggio ad appoggiarlo incondizionatamente. E poi c’è una squadra di fenomeni. Ora c’è l’ultimo sforzo da compiere. Forza ragazzi: non mollate.
L’ISOLA DEI GRANDI Cuore caldo e mente fredda. È una squadra di irriducibili. Un panzer che si divora tutto e tutti, con una fame impressionante e un’intelligenza tattica che ha pochi eguali. Il Tivoli viene mangiato in un boccone. Come per Velletri la partita dura una decina di minuti scarsi. Il tempo di prendere le misure alla tattica forsennata di mister Cariccia che qualche problema lo crea sempre. E poi tutti ad ascoltare la radiolina in attesa del regalo che la Queen’s con generosità restituisce all’Isola, dopo avergli fatto andare di traverso il weekend scorso. Al PalaDanubio finisce 11-1 una partita senza storie.
Senza se e senza ma. Dove gli Orange mettono in mostra i gioielli di famiglia, l’Isola che verrà: Nicoletti, Lamanna, Fiorito, Silvi. Ora c’è l’ostacolo più difficile. Ci si gioca il campionato. C’è in ballo la B e l’onore.