Archiviata l’esaltante Semifinale di ritorno di TIM Cup all’Olimpico, per il Milan di Rino Gattuso è già tempo di rimettere anima e corpo nel campionato. L’avversario, domenica alle 20.45, non ammette distrazioni, visto che a San Siro Milan e Inter daranno vita a un Derby che potrebbe segnare la stagione. Un crocevia, che il tecnico rossonero ha presentato in conferenza stampanella vigilia di Milanello. Queste le principali parole del Mister, in diretta alle 14.00 anche su Facebook:

DERBY UMILE
“Voglio vedere una squadra umile, che rispetti l’avversario, senza farsi prendere dall’entusiasmo. Loro al momento sono più forti di noi, possono ancora sbagliare ma noi no se vogliamo tornare nella corsa Champions. Non dobbiamo avere il braccino, non voglio sentire la parola stanchezza: nessun alibi. Voglio undici avvelenati che devono dare il massimo, con grande voglia. Per noi è una finale. Di Spalletti mi preoccupano l’esperienza e la preparazione, dovremo leggere al meglio la partita. Domani sarà una battaglia“.

SACRIFICIO E SORRISO
“Mi piacerebbe vincere la finale di Coppa Italia, la finale di Europa League e arrivare quarto in campionato, ma dobbiamo rimanere coi piedi per terra. Tanti giovani stanno crescendo, la squadra ha bisogno di giocare partite del genere per creare una mentalità e alzare l’asticella. Ora il più grande pericolo è sentirsi bravi, i ragazzi stanno facendo cose incredibili ma dobbiamo migliorare e continuare. Non vedo stanchezza né stress. Servono ancora il sacrificio e il sorriso nel lavoro, io devo essere bravo a martellarli“.

L’ARRIVO DEL PRESIDENTE LI YONGHONG
“Domani starà con la squadra, vivremo la giornata insieme. Mi fa piacere la sua presenza, è un bel segnale per tutta la società. Conferma che è sempre vicino a noi e non ci fa mancare nulla“.

KALINIC, ANCHE SAN SIRO LO AIUTI
“Proteggo sempre i miei giocatori fino a quando vedo grande voglia e rispetto soprattutto nei confronti dei compagni. Kalinic avrà ancora tante possibilità, è forte e si deve riprendere: ci ho parlato, non lo voglio perdere. Quelli che stanno giocando quasi sempre devono stare vicini ai calciatori meno impiegati: voglio vedere senso di appartenenza. A San Siro chiedo un applauso in più e un fischio in meno per incoraggiare tutti i ragazzi“.