Cresciuto nelle giovanili del Milan, Fulvio Collovati ha debuttato in Serie Acon i rossoneri nel 1976 salvo poi passare all’altra sponda di Milano nel 1982. E poi ancora Roma, Udinese e Genoa nella sua quasi ventennale carriera da professionista. Senza dimenticare la cosa più importante, la Coppa del Mondovinta con l’Italia nel 1982. Intervenuto in esclusiva ai microfoni di FootballNews24, abbiamo chiesto all’ex difensore friulano un parere sulla lotta Scudetto, su Mourinho, sull‘Italia di Mancini impegnata questa sera alle 20:45 contro la Svizzera e tanto altro ancora.

Cosa pensa di questo Milan primo in campionato ma a rischio eliminazione in Champions League?

“Il percorso è diverso. In campionato è già dal finale della scorsa stagione che sta facendo bene e adesso penso che per merito di Pioli abbia trovato la giusta alchimia tra giovani e meno giovani come Ibrahimovic, Giroud però fondamentalmente è una squadra di giovani il Milan. Gran parte del merito va alla società che li ha scelti, ma va dato anche tanto merito a Pioli che ha dato un’identità a questa squadra. La Champions è una cosa totalmente diversa, lì entrano in gioco altri fattori, bisogna anche mettere che è capitato in un girone di ferro. Gli episodi, inoltre, non sono stati favorevoli al Milan, per esempio nella gara contro l’Atletico Madrid. Il Milan è in linea con quanto doveva fare, non vedo particolari criticità nei suoi confronti: sta facendo un campionato straordinario, è primo e per me ha anche la possibilità di vincere lo Scudetto. E’ una squadra giovane ed ha solo margini per crescere ulteriormente”.

La qualificazione in Champions la giudica compromessa?

“La qualificazione è appesa ad un filo, non basta vincere ma dipende anche da cosa fanno gli altri. Onestamente è molto difficile, però la speranza è sempre l’ultima a morire”.

Immagino abbia visto il derby tra Milan e Inter, i nerazzurri hanno possibilità di tornare in corsa per lo Scudetto?

“L’Inter è una squadra strana quest’anno, molto discontinua, prende gol con facilità, ha vinto pochi scontri diretti, ha pareggiato sia con la Juventus che con il Milan ed ha perso con la Lazio. La svolta della stagione dell’Inter potrebbe avvenire dopo la sosta, si giocherà Inter-Napoli e sarà una partita decisiva: se vinci vai a quattro punti e riapri il campionato, se perdi puoi andare a -10 e a quel punto diventa una stagione difficile da riprendere”.

Cosa sta mancando all’Inter per competere con Milan e Napoli?

“Dzeko a livello di gol non sta facendo rimpiangere Lukaku. Stanno mancando invece le reti di Lautaro che non segna dal 2 ottobre, si sente l’assenza di Hakimi sulla fascia e poi manca Conte che in panchina era una garanzia, senza nulla togliere a Simone Inzaghi. Conte ovunque sia andato ha dimostrato le sue qualità, Simone è ancora agli inizi”.

Possiamo dire quindi che la battuta di Conte sul suo stipendio di 17 milioni ci può stare…

“Per me sono sempre tanti, sono tanti perché è il calcio che è una follia. Considero quelle cifre assurde, però se dobbiamo calcolare il valore del professionista, se il mercato è questo allora li vale. Ma ripeto, per me sono cifre folli”.

Che idea si è fatto dell’esultanza di Calhanoglu nel derby contro la sua ex squadra?

“Devo essere sincero, anche io sono stato fischiato quando sono passato dal Milan all’Inter, penso che sia stato un gesto istintivo ma fossi stato in lui avrei quantomeno evitato il gesto delle orecchie. Io ho subito dei fischi, delle volgarità, non era ancora l’epoca dei social, era l’epoca degli striscioni e delle lettere minatorie, delle minacce. Ne ho subite tante ma in campo non ho mai reagito, anche se mi rendo conto che non è facile fare finta di nulla”.

Come si spiega che durante l’ultimo mese la Roma abbia fatto solo una vittoria e abbia subito alcuni clamorosi ko come il 6-1 contro il Bodo/Glimt?

“La Roma è una squadra fragile in fase difensiva ed è molto strano perché di solito le squadre di Mourinho sono concrete in fase difensiva, subiscono poco. Qualche elemento della squadra non sta rendendo secondo le aspettative, vedi Abraham e Mkhitaryan da cui mi aspettavo molti più gol. Tuttavia non condivido tutte queste critiche alla società, ai giocatori e agli arbitri. E’ giusto che anche Mourinho si prenda le sue responsabilità“.

I media spagnoli qualche giorno fa hanno definito lo Special One il “Mussolini portoghese”, che ne pensa?

“Beh mi sembra un po’ esagerato, però di sicuro lui è molto bravo a sviare i problemi. Probabilmente la Roma qualche danno lo ha subito da parte della classe arbitrale però non è che poiché non ha vinto uno scontro diretto la colpa è degli arbitri”.

A gennaio la società si muoverà sul mercato?

“Si si, su questa cosa Mourinho è molto bravo. Quando fa delle critiche alla società poi riesce sempre a stimolare e a farsi comprare qualche giocatore. Dopo però sta anche a lui dimostrare il suo valore. Sono allenatori con molto carisma, super pagati, dimostrino il loro valore con le squadre che hanno a disposizione”.

Parlando di nuovi allenatori della Serie A, finora chi lo ha convinto di più?

“Mi piace molto Italiano della Fiorentina però quello che ha stupito più di tutti è Tudordell’Hellas. Il Verona che batte la Juventus, la Lazio, la Roma e che mette in difficoltà sia Inter che Milan è una squadra sorprendente. Tudor, dopo che alla Juve secondo lui non era stato valorizzato abbastanza e per questo fu messo da parte, adesso si sta prendendo una bella rivincita”.

Sulla panchina del Genoa, la squadra dove lei ha concluso la sua carriera da calciatore, è arrivato Shevchenko. Se lo aspettava?

“Francamente no, non me lo aspettavo. Però non mi meraviglio, tra l’altro il suo secondo è Mauro Tassotti, uno che conosce molto bene il calcio italiano. Tutto dipende se a gennaio gli comprano qualche giocatore, se sarà così allora è stata una scelta intelligente chiamarlo in panchina. Questa è una squadra che va assolutamente rinnovata a gennaio, con questi uomini continuerà ad avere parecchie difficoltà, non sarà semplice salvarsi. Evidentemente Shevchenko ha avuto delle garanzie”.

Dopo un grande Euro2020 questa sera alle 20:45 l’Italia si gioca la qualificazione diretta ai Mondiali contro la Svizzera. Nonostante le assenze è ottimista?

“Si assolutamente, sono ottimista. Siamo più forti della Svizzera indipendentemente dalle assenze. In ogni caso anche loro avranno sei/sette assenti, alcuni di qualità, quindi non guardiamo solo in casa nostra. Se fossero tutti presenti non avremmo nessun problema, a parità di assenze rimaniamo più forti noi”.

Vista l’assenza di Immobile chi schiererebbe? Chiesa-Insigne-Berardi o Belotti al posto di uno dei tre?

“Secondo me gioca Belotti“.

Ci sono tre calciatori la cui situazione contrattuale è molto spinosa, mi riferisco a Brozovic, Kessie ed Insigne. Secondo il suo parere alla fine chi rinnova e chi andrà via?

“Io penso che alla fine Insigne rimanga, sugli altri due ho qualche dubbio. Insigne per il suo attaccamento a Napoli, inoltre penso che ci si può venire incontro sulla richiesta di ingaggio, la differenza mi sembra che non era molta. Ha la possibilità di chiudere la carriera al Napoli per cui su di lui ho meno perplessità sul rinnovo. Per gli altri due vedo il futuro in Premier League, è facile che vengano attratti o dal Newcastle o dal Tottenham di Conte. Io sono dalla parte delle società, oltre loro c’è anche Romagnoli, in passato c’è stato Calhanoglu.

In questo senso il Milan sta dando una dimostrazione importante, è ora di finirla di fare firmare contratti di 4/5 anni, giochi bene o giochi male non conta nulla, vai in scadenza e poi i calciatori hanno la possibilità di andare via come se nulla fosse e le società sono le sole a perderci. Non funziona così. Vedi il Milan, Kessie non vuole rinnovare? Bene, ha già trovato il sostituto, lo stesso con Brahim Diaz al posto di Calhanoglu e Maignan con Donnarumma, intanto il Milan è primo in classifica. Bisogna che i direttori, gli scout si diano da fare e siano più attenti nelle scelte, come hanno fatto appunto i rossoneri. Giocatori che l’anno scorso hanno giocato poco come Diaz, Bennacer e Tonali quest’anno sono i protagonisti della squadra”.

Questo suo discorso mi ha fatto pensare alla Juventus che invece ha ancora sul groppone alcuni stipendi fin troppo onerosi…

“La Juve sta pagando la gestione completamente sbagliata degli ultimi tre anni con Ramsey, Rabiot, Bernardeschi, lo stesso Morata… cifre assurde 6-7-8 milioni e poi la resa qual è stata? Che non vede l’ora sia gennaio o giugno per poterli finalmente mettere sul mercato e cederli”.

Un’ultima curiosità: quando lei giocava veniva considerato per le sue caratteristiche l’erede di Rosato, adesso guardando il panorama calcistico italiano c’è qualcuno che potrebbe considerare il suo erede?

“Sono un po’ imbarazzato perché siamo ancora legati a Bonucci e Chiellini, o Acerbi che comunque ha anche lui più di 30 anni. E’ difficile darti una risposta perché oggi le coppie centrali sono quasi tutte formate da giocatori stranieri per cui non mi sento di fare un nome perché non si è investito nei difensori. Sta diventando un ruolo in via d’estinzione qua in Italia, comprano solo stranieri”.

Fonte: Footballnews24.it
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