La Champions League del 17 e del 18 ottobre è trascorsa senza particolari sorprese sia per quanto riguarda i risultati sia per quanto riguarda le prestazioni dei calciatori singoli.
Il terzo turno del torneo più importante d’Europa, e di riflesso del mondo, ha visto una serie di squadre imporsi contro i rispettivi avversari e trovare la vetta in solitario con 9 punti su 9.
La traiettoria più sorprendente è senza dubbio quella del Besiktas, che in un girone con Monaco, Red Bull Lipsia e Porto, due compagini sulla carta superiori, ha finora ottenuto bottino pieno dopo la grande prestazione di Montecarlo, dove è riuscito a imporsi per 2 a 1 sui padroni di casa campioni di Francia in carica e semifinalisti di Champions l’anno scorso.
Con i turchi come unica e sola sorpresa per il momento, nel resto dei gironi si è visto stabilito il valore approssimativo delle squadre, con le favorite al titolo finale secondo i bookmaker che si mantengono in posizioni privilegiate.
Il Barcellona è una di esse e si è consolidata in cima al proprio gruppo dopo la vittoria per 3-0 in casa contro l’Olympiakos. L’addio di Neymar per il momento non ha danneggiato più di tanto i catalani, che sia in campionato sia in Champions viaggiano a gonfie vele trascinati da un Lionel Messi sempre più decisivo e uomo squadra.
La Pulce è andato a segno anche nel trionfo contro i greci con una punizione dal limite, che ha significato il gol numero 100 dell’argentino in tutte le competizioni europee e ha servito Lucas Digne per il terzo gol. In questo momento i blaugrana, tra i quali l’unico leggermente fuori fase è Luis Suarez, un po’ in litigio con il gol, sono una delle squadre più in forma del momento senza alcun dubbio e hanno praticamente già ipotecato il passaggio del turno.
La trasferta di Atene non rappresenta infatti un ostacolo arduo da scavalcare e con un trionfo in terra di Grecia il Barça sarebbe praticamente certo del passaggio e di un virtuale primo posto nel girone.
Il Paris Saint Germain di Neymar è invece ancora più lanciato nel suo gruppo, dove dopo le prime tre vittorie ha messo a referto l’impressionante cifra di 12 reti e sembra essere nettamente superiore al Bayern Monaco, che dista solo 3 punti in classifica, già precedentemente annichilito nell’incontro del Parco dei Principi. I parigini sembrano davvero inarrestabili e a fare le spese della loro fame e della loro potenza è stato l’Anderlecht, che ha incassato un perentorio 4-0 in casa senza praticamente riuscire a controbattere in nessun momento. L’undici di Unai Emery, che in attacco può contare sulla combinazione tra la rapidità di Mbappe, i virtuosismi di Neymar e le capacità realizzative di Cavani, si è definitivamente candidato alla vittoria di un titolo che il brasiliano ha già vinto ma non l’ha mai fatto da protagonista assoluto. La sua partenza da Barcellona per smettere di vivere all’ombra di Messi è stata sia una scelta ambiziosa sia di danaro, ma è chiaro che il numero 10 del Psg intende giustificare con un trofeo importante la spesa di 222 milioni di euro realizzata dal club parigini.
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A 9 punti si piazzano anche le due squadre di Manchester, lo United di José Mourinho e il City di Pep Guardiola, due che in Spagna se le sono sempre date di santa ragione durante i Barça – Madrid di inizio decennio. I Red Devils, che hanno avuto la fortuna di finire in un gruppo piuttosto agevole con Benfica, CSKA Mosca e Basilea, hanno trovato la terza vittoria in maniera rocambolesca grazie a una papera del portiere di casa Svilar nell’incontro di mercoledì scorso al Da Luz di Lisbona. In questo modo gli uomini di Mourinho, a segno 8 volte finora, si sono garantiti la vetta in solitario a 3 punti dal Basilea, che hanno battuto per 3-0 all’Old Trafford e torneranno ad affrontare in Svizzera per un ultimo incontro che potrebbe essere ininfluente. Con Lukaku come solido e prolifico terminale offensivo, supportato dagli ottimi Mata e Mkhitaryan, Mourinho ha trovato una soluzione offensiva di qualità che gli farà fare molta strada, anche se il bel gioco per adesso latita. È ben noto, però, che le squadre del tecnico portoghese prendono forma poco a poco e rendono meglio nella parte finale dell’anno, il che rende i Red Devils una compagine temibile in Champions.
Tuttavia, nonostante la candidatura dello United è da prendere in considerazione, nella città mancuniana a comandare in questo momento è il City. La parte ‘blue’ di Manchester è rappresentata dalla squadra più in forma del momento, come testimoniano i 29 gol in Premier League e gli 8 di Champions. Guardiola, dopo una prima stagione di adattamento, ha saputo plasmare una creatura completa, talentuosa e veloce, che cambia gioco e passo quando vuole e appena accelera crea molti grattacapi agli avversari. A farne le spese è stato il Napoli nella sua visita all’Etihad Stadium: nei primi 30 minuti gli azzurri, secondo lo stesso Guardiola una delle più belle realtà del calcio attuale, hanno incassato due reti e rischiato di prenderne altre due, per poi riprendersi gradualmente e perdere con un onorevole 2-1 finale. Sebbene negli ultimi minuti dello scontro con gli azzurri i citizens abbiano sofferto e provato a perdere tempo, la sensazione della loro forza è stata importante: Silva e company sono devastanti quando decidono di partire all’attacco e se riuscissero a trovare maggiore solidità in difesa, dove Stone sembra un altro rispetto alla stagione passata, potranno puntare davvero al titolo della Champions quest’anno. Per Pep sarebbe il riscatto europeo dopo i tre anni senza titoli europei a Monaco, dove ha trionfato solamente in campionato.
Tuttavia, non dobbiamo dimenticarci del Real Madrid. I campioni in carica, gli unici a vincere la Champions per due volte consecutive, sono per ora primi a 7 punti insieme al Tottenham nel gruppo H, ma sono anche conosciuti per le loro partenze a rilento. La vittoria dell’anno scorso fu maturata a marzo, quando i blancos accelerarono all’improvviso e grazie ai 10 gol di Cristiano Ronaldo in cinque partite riuscirono a bissare il trionfo dell’anno precedente. Chi vorrà alzare la coppa dalle grandi orecchie in quel di Kiev a maggio, dovrà fare i conti anche e soprattutto con loro.
