L’Anzio Lavinio si nutre di Trippa e vince il derby allo stadio Fattori.
Riccardo Trippa, appena 18 anni, è stato il protagonista della vittoria, corsara, dell’Anzio Lavinio. Il derby dei litorali Nord e Sud  del Lazio, è andato ad appannaggio della formazione anziata che ha saputo interpretare la gara con un piglio più cinico rispetto ai padroni di casa. La formazione di Mister Pirozzi, reduce dalla buona e sfortunata prova di Salerno, aveva la possibilità di puntellare la propria classifica. E, nonostante un primo tempo piuttosto noioso, riusciva a chiudere la prima frazione di gioco in vantaggio grazie alla rete di Ruggiero.
La ripresa vedeva ancora pericolosi i neroazzurri soprattutto con Sabatini, ma l’illusione del possibile raddoppio si scontrava con la realtà del pareggio degli anziati: giunto al 61’ e siglato dal giovane Trippa. Che su cross di Fioravanti depositava alle spalle del portiere Germanelli.  La reazione della Vecchia non tardava ad arrivare prima con il solito Ruggiero e poi con Ndao. Poco fortunati in zona goal. Bravi, invece, quelli dell’Anzio Lavinio che al minuto 87 azzeccavano la giocata vincente con Tornesi ben imbeccato da Riccardo Trippa. 2 a 1 e partita in cassaforte per gli anziati che salgono a quota 11 punti in classifica, mentre  il Civitavecchia resta ad 8 in zona play- out.
L’allenatore Pirozzi, contestato da un tifoso entrato nei pressi dello spogliatoio e subito allontanato da alcuni addetti al campo, non nasconde la propria delusione: ” è stata senza dubbio la nostra peggiore prestazione, anche se se avessimo pareggiato non avremmo rubato nulla: pensiamo al prossimo incontro, la salvezza resta un obiettivo possibile”.
La domenica calcistica del popolo neroazzurro iniziava con 45 minuti di sciopero  indetto dagl’ultrà civitavecchiesi. I quali rimanevano  all’ingresso dei cancelli per dissentire dalla decisione comunale di spostare il tifo più passionale dalla gradinata sud( che andrebbe agl’ospiti) a quella nord, quest’ultima più ristretta.
La contro- proposta sarebbe  quella di invertire le dimensioni della parte sud e nord, spostando l’inferriata che separa i due settori.  Nel secondo tempo i tifosi prendevano  posto all’interno del proprio settore contestando l’assessore allo sport Petito ed il sindaco Moscherini;  inneggiando al motto”basta aspettare rivogliamo la nostra gradinata popolare” ma incitando costantemente la squadra fino al novantesimo.